Santo Stefano – Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Commento
Invece di continuare a parlare della gioia del Natale la liturgia e la chiesa ci mette di fronte subito il martirio di Stefano. Il primo martire della chiesa a Gerusalemme, il diacono, il servitore della comunità, il giovane che sceglie il Signore fino al dono di sé. Questo racconto è come se ci parlasse in maniera lucida della morte di Gesù. se leggete il testo nel libro degli atti vi accorgerete che ci sono le stesse espressioni pronunciate da Gesù sulla croce. La storia di Stefano ci parla del prezzo del nostro riscatto, ci parla delle trame oscure che gli uomini vanno ordendo da sempre contro di lui. Ci descrive in anticipo una storia assurda, che si snoda nei secoli . Si snoda già da oggi quel mirabile ed incessante duello tra le forze del male che vorrebbero chiudere definitivamente in un sepolcro di morte prima il Cristo e poi i suoi seguaci. Tutti i persecutori della Chiesa dovrebbero finalmente capire che il sangue dei martiri, da Santo Stefano fino a quello dei nostri giorni, è stato sempre il seme che l’ha fecondata di nuovi figli e l’ha resa sempre più sposa degna del martire divino. Il martirio del Santo di oggi ricalca fedelmente, nei suoi tratti essenziali, quello di Cristo. Ancora una volta viene condannato un innocente, che si “vendica” con il suo perdono.
Preghiamo
Preghiamo per tutti coloro che ancora oggi soffrono e sono perseguitati per la loro fede.
Com’è difficile essere testimoni fedeli che vanno fino in fondo. A volte è il martirio, si muore proprio nel dare testimonianza. A volte è vita spesa, comunque difficile, perché essere testimoni comporta coerenza, scelte, responsabilità. Il Signore accolga ognuno di noi, con la nostra personale storia di fede e di testimonianza. Forse si accontenterà di ciò che ciascuno porta, nella sua chiesa, forse ci chiederà un po’ di più e ci completerà con la Sua grazia…
Ricordo mio cognato Stefano al Signore. Lui è un solido testimone dell’amore scelto, nutrito, consolidato attraverso la vita faticosa a servizio della famiglia.
Ammiro la testimonianza di Stefano e so’che non sarò mai così, vero e he c’è sempre la testimonianza dell’arduo e splendido quotidiano.. Mentre ricordo tutti i perseguitati di oggi confido che il Signore stesso mi conduca in questo aumento di fede. Ricordo anch’io mio fratello Stefano, il cognato di Elena e tutti quelli che portano questo nome.