Mercoledì 19 febbraio ’20 – Lc 12,22-34
22Poi disse ai suoi discepoli: «Per questo io vi dico: non preoccupatevi per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che indosserete. 23La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito. 24Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi! 25Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 26Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto? 27Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 28Se dunque Dio veste così bene l’erba nel campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede. 29E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non state in ansia: 30di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. 31Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta. 32Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. 33Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. 34Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Commento
Questo brano è conosciutissimo. I gigli del campo, i corvi, il non temere, dove è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. Chi non conosce questi esempi del Signore? Il contrasto è forte tra la fiducia nel Padre provvidente e le preoccupazioni e il preoccupato. Gli esempi che fa Gesù riguardo a questi temi sono bellissimi, ma questo ci serve anche per dire che la provvidenza non ci esime dalle nostre responsabilità di agire e di darci da fare per il cibo, il vestito e tutte le nostre occupazioni quotidiane. Il vero tema allora è quello che ci fa dichiarare che la nostra vita e la nostra persona sono care al Signore. Noi valiamo per Lui, appunto con tutti i nostri limiti: non possiamo fare niente per “allungare anche di poco la nostra vita”. E “se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il resto?” eppure noi valiamo davanti al Signore. Noi dobbiamo occuparci delle cose che riguardano il regno di Dio. Allora, tutto quello che è necessario alla vita, lo troveremo “in aggiunta” alla nostra quotidiana ricerca del Regno. Questa ricerca inizia ogni mattina con l’accoglienza del dono della sua Parola. Parola che si fa “pane di vita”, “pane del cielo”, pane quotidiano per il cammino di ogni giorno. Nutriti di questo pane siamo chiamati a comunicarlo in qualche modo a tutto quello e a tutti quelli che incontreremo oggi e ogni giorno.
Preghiamo
Preghiamo per Paolo Elena e la sua famiglia.
Non preoccupatevi… Si fa resto a dirlo, ma di quante cose noi ci preoccupiamo. A volte siamo più preoccupati che occupati… E così perdiamo tempo e speranza. Preghiamo per chi ha bisogno di fiducia per occuparsi di quello che vive.
Mi ha sempre dato speranza, questo brano e l’ ho sempre molto amato, perché la Provvidenza del Signore è davvero grande , smisurata e si manifesta in moltissimi volti, in moltissime occasioni. Nessuno può adagiarsi,, la Provvidenza va cercata, alimentata, vissuta. Perché anche noi siamo spesso Provvidenza per gli altri, nelle mani di Dio, che sa sempre cosa fare. Per ciascuno, pur nella responsabilità di ognuno. Preghiamo per Tarcisio, che ci ha lasciati per tornare al Padre, per sua moglie Maria, rimasta sola, per Paolo , Elena e famiglia.
Condividendo i vostri commenti in particolare quello tuo don Sandro mi unisco alla preghiera per Paolo Elena e famiglia per Tarcisio e Maria ..