Giovedì dell’ottava di pasqua – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
Commento
Il Vangelo di oggi ci porta al termine del giorno di Pasqua. I due discepoli di Emmaus sono appena giunti nel Cenacolo e raccontano agli Apostoli quanto era loro accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello «spezzare il pane». In questa apparizione del Risorto agli Undici, è Gesù che riempie la scena con la sua presenza viva e reale: saluta, domanda, mostra le mani e i piedi, e perfino mangia davanti a loro. I discepoli rimangono silenziosi e di loro non si dice quasi nulla, tranne il solo gesto di offrire al Maestro una porzione di pesce arrostito. Essi tuttavia vengono descritti minuziosamente nei loro sentimenti più intimi: lo stupore, la paura, il turbamento, il dubbio e l’incredulità, e infine la gioia. Ma i sentimenti che predominano in loro, manifestano tutta la difficoltà a credere nel Risorto. Infatti, non è facile per nessuno credere nella Risurrezione. È questo un ritornello ripetuto più volte, come vedremo anche in seguito, in questo ottavario di Pasqua! E Gesù lo sa. Infatti cerca di offrire prove sempre più convincenti, in una sorta di scala ascendente: il sepolcro vuoto – l’apparizione degli angeli alle donne – l’apparizione a Maria di Magdala – l’incontro con i due discepoli di Emmaus – infine ora l’apparizione a tutti gli undici riuniti insieme. Qui Gesù mostra le mani e i piedi, si mostra come una persona viva in carne ed ossa, mangia addirittura una porzione di pesce arrostito. Gesù è veramente risorto! Non è un fantasma evanescente, un’ombra, un’apparenza inconsistente e irreale, o una proiezione della nostra fantasia. Infine il Risorto «aprì loro la mente per comprendere le Scritture.
Preghiamo
In questo giorno del 25 aprile preghiamo per la nostra Italia.
I due discepoli che tornano correndo da Emmaus raccontano agli altri cosa hanno vissuto lungo la strada. In un certo senso Gesù è già li tra i discepoli attraverso al testimonianza dei due. Poi arriva Gesù. Mi piace pensare come anche i tardi di cuore possono diventare testimoni del Risorto, preparare la strada alla comunità perché accolga il risorto e creda in lui. E’ la nostra esperienza e missione anche oggi. Preghiamo per tutti coloro che aspettano l’annuncio della salvezza. E che la nostra storia diventi una testimonianza credibile.
Pace a voi! Ci raggiungi sempre ovunque ,e in qualsiasi abisso ci troviamo .Aumenta la nostra fede in questa Tua costante presenza ,e concedici di essere testimoni credibili del Tuo amore ,
Per L’Italia ,per ogni governante ,perchè si decidano eventi per il bene comune ,verso tutti …
prego il Signore per l’umanità sofferente .Una preghiera per Padre Marco che oggi viene ordinato sacerdote Gesuita ,è qui di Cantello ,per questi nostri giorni di festa ,per continui la gioia della Pasqua .
Quante volte, pur avendo sotto gli occhi qualcosa di importante, qualcosa che sta per cambiarci la vita, non vediamo, non capiamo nuente. Così ciechi e sordi ad ogni sollecitazione che nasce nel cuore, neghiamo ogni evidenza. Abbiamo bisogno di un gesto in più, di un atto di misericordia e di amore ulteriore, che il Signore ci apra le menti….
Preghiamo per l’Italia e per gli italiani, perché le nostre piccole menti spesso ottuse possano ricevere il dono di aprire, vedere, sentire quanto è diversa la via di Gesù rispetto alla nostra e possiamo deciderci a percorrerla per la pace e il bene di ogni creatura.