Giobbe 37,16- 41
[16]Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
[17]Ti sono state indicate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra funerea?
[18]Hai tu considerato le distese della terra?
Dillo, se sai tutto questo!
[19]Per quale via si va dove abita la luce
e dove hanno dimora le tenebre
[20]perché tu le conduca al loro dominio
o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa?
[21]Certo, tu lo sai, perché allora eri nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!
[22]Sei mai giunto ai serbatoi della neve,
hai mai visto i serbatoi della grandine,
[23]che io riserbo per il tempo della sciagura,
per il giorno della guerra e della battaglia?
[24]Per quali vie si espande la luce,
si diffonde il vento d’oriente sulla terra?
[25]Chi ha scavato canali agli acquazzoni
e una strada alla nube tonante,
[26]per far piovere sopra una terra senza uomini,
su un deserto dove non c’è nessuno,
[27]per dissetare regioni desolate e squallide
e far germogliare erbe nella steppa?
[28]Ha forse un padre la pioggia?
O chi mette al mondo le gocce della rugiada?
[29]Dal seno di chi è uscito il ghiaccio
e la brina del cielo chi l’ha generata?
[30]Come pietra le acque induriscono
e la faccia dell’abisso si raggela.
[31]Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
o sciogliere i vincoli di Orione?
[32]Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino
o puoi guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?
[33]Conosci tu le leggi del cielo
o ne applichi le norme sulla terra?
[34]Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
e farti coprire da un rovescio di acqua?
[35]Scagli tu i fulmini e partono
dicendoti: «Eccoci!»?
[36]Chi ha elargito all’ibis la sapienza
o chi ha dato al gallo intelligenza?
[37]Chi può con sapienza calcolare le nubi
e chi riversa gli otri del cielo,
[38]quando si fonde la polvere in una massa
e le zolle si attaccano insieme?
[39]Vai tu a caccia di preda per la leonessa
e sazi la fame dei leoncini,
[40]quando sono accovacciati nelle tane
o stanno in agguato fra le macchie?
[41]Chi prepara al corvo il suo pasto,
quando i suoi nati gridano verso Dio
e vagano qua e là per mancanza di cibo?
Commento
Nessuna di queste descrizioni così uniche e meravigliose possono bastare a consolare Giobbe e chi come lui soffre. Noi diciamo che Dio ascolta il grido del povero, ma fino ad ora Dio non ha ancora ascoltato Giobbe. Che cosa voglio dire? Che Dio non ascolta più? Certamente non è questo il ragionamento. Mi sembra che il libro voglia spingere fino all’estremo questa possibilità di chiedere spiegazioni a Dio: più di così Giobbe non può spingersi, non può andare oltre. Questo Dio che qui viene descritto come il grande creatore del creato non è il Dio cercato dai malati e dai poveri. Siamo noi che con la nostra predicazione e catechesi abbiamo messo nel cuore dell’uomo l’idea di un Dio nelle cui mani mettere tutta la nostra vita e volontà. In quel sia fatta la tua volontà mal capito e mal insegnato vi è quella forma negativa e passiva del mettere tutto nelle mani di Dio quando le cose non si mettono bene, oppure nel dichiarare che Lui è il grande creatore e noi facciamo la sua volontà. Dobbiamo allora cercare le risposte alle domande di Giobbe proprio la dove Dio tace e dove Giobbe alza il suo grido. Il grido di giobbe è la presenza di Dio, perché Dio ha voluto impastare le sue parole con le nostre, la volontà di Dio è di stare dalla parte di giobbe e lui lo capisce e lo comprende non per ragionamento, ma attraverso il suo grido.
Preghiamo
Tutte queste domande che dio fa a Giobbe sembrano un quizzone d’esame al quale non si sa proprio cosa rispondere. Mi pare di vedere la faccia di Giobbe che china il capo, o alza le spalle, o fissa in alto lo sguardo…capisce che alla fine Dio è altro…è oltre…ma anche dentro il suo dolore. Dio non fa sfoggio della sua capacità creatrice, ma credo voglia dire che Lui E’, e lo si incontra in tutto quello che esiste, anche nel dolore. Oggi, giorno delle persone che si amano preghiamo perché l’amore sia vero e fedele.
Riconoscere il Signore in ogni grido in ogni opera buona,nella creazione ,in ognuno di noi questo è alla nostra portata ,di umanità ,così ci è molto vicino ….per sentirlo fatto uomo come noi …Non ci manchi mai la speranza….in questa fedeltà di Dio ,mi unisco alla preghiera per tutti quelli che si amano
Dio è….
Presente e vivo in ogni cosa, in ogni storia umana, in ogni relazione. Perché i nostri occhi possano scorgerne l’essenza, anche dove è difficile cercare, guardare. Che il nostro cuore possa avvertirne la presenza, anche dove nulla è esplicito e comprensibile. Prego per l’amore che muove i nostri passi, i nostri pensieri, le nostre azioni, le nostre lacrime e ricordo al Signore Loredana, la conforti la Sua tenerezza!