Gb. 18,1- 20
[1]Bildad il Suchita prese a dire:
[2]Quando porrai fine alle tue chiacchiere?
Rifletti bene e poi parleremo.
[3]Perché considerarci come bestie,
ci fai passare per bruti ai tuoi occhi?
[4]Tu che ti rodi l’anima nel tuo furore,
forse per causa tua sarà abbandonata la terra
e le rupi si staccheranno dal loro posto?
[5]Certamente la luce del malvagio si spegnerà
e più non brillerà la fiamma del suo focolare.
[6]La luce si offuscherà nella sua tenda
e la lucerna si estinguerà sopra di lui.
[7]Il suo energico passo s’accorcerà
e i suoi progetti lo faran precipitare,
[8]poiché incapperà in una rete con i suoi piedi
e sopra un tranello camminerà.
[9]Un laccio l’afferrerà per il calcagno,
un nodo scorsoio lo stringerà.
[10]Gli è nascosta per terra una fune
e gli è tesa una trappola sul sentiero.
[11]Lo spaventano da tutte le parti terrori
e lo inseguono alle calcagna.
[12]Diventerà carestia la sua opulenza
e la rovina è lì in piedi al suo fianco.
[13]Un malanno divorerà la sua pelle,
roderà le sue membra il primogenito della morte.
[14]Sarà tolto dalla tenda in cui fidava,
per essere trascinato al re dei terrori!
[15]Potresti abitare nella tenda che non è più sua;
sulla sua dimora si spargerà zolfo.
[16]Al di sotto, le sue radici si seccheranno,
sopra, saranno tagliati i suoi rami.
[17]Il suo ricordo sparirà dalla terra
e il suo nome più non si udrà per la contrada.
[18]Lo getteranno dalla luce nel buio
e dal mondo lo stermineranno.
[19]Non famiglia, non discendenza avrà nel suo popolo,
non superstiti nei luoghi della sua dimora.
[20]Della sua fine stupirà l’occidente
e l’oriente ne prenderà orrore.
[21]Ecco qual è la sorte dell’iniquo:
questa è la dimora di chi misconosce Dio.
Commento
ieri per un problema al computer non ho scritto niente. a volte davvero dipendiamo dalla tecnologia, anche se la tecnologia mi affascina. Riprende a parlare l’amico Bildad. Il suo discorso non si discosta molto da quanto detto in precedenza. È proprio vero che quando vogliamo far capire una cosa continuiamo ad insistere con l’altro fino all’esasperazione. Possiamo dire che intorno ai disperati del mondo non sono meno frequenti le chiacchiere e le persecuzioni di «amici» che si credono solidali ma non lo sono, che non vedono la verità che spesso si nasconde dentro i silenzi della fede e i «litigi» con Dio, e vogliono riempire il cielo vuoto degli altri con le loro parole vuote. E fanno tutto questo in buona fede. dovremmo diventare saggi quando ascoltiamo, saggi quando parliamo, saggi quando accostiamo la sofferenza. Comunque qui non si fa altro che ribadire con la stesso monotonia di uno strumento musicale con una sola nota, lo stesso concetto: Giobbe non è giusto come crede. E la sua fine è segnata dalle sue malvagità. Insomma il nuovo della fede non lo introduce la classica teologia, ma la parola che va oltre, che trasgredisce, la parola di Giobbe.
Preghiamo
Preghiamo per Valentina
Rimanere di fronte al mistero di chi sbaglia o è bisognoso di rialzarsi ….Chiedo il giusto atteggia mento di fronte a chi soffre,se dire una parola è tacere ….Mentre prego per Valentina, trepidazione
Mentre prego per Valentina ,e per intenzioni del nostro cuore.
Parlando di sofferenza chiedo una preghiera per il nostro Vescovo Dom Edmar la cui mamma è morta ieri sera. Una famiglia unitissima e ricca di bene. Il dolore è confortato dalla fede ma resta pur sempre dolore.
Nel dolore altrui quante parole inutili, quanti giudizi facili, quante condanne, come se il dolore già non bastasse a se stesso!
Preghiamo per chi deve attraversare il dolore, ogni tipo di dolore, per lutti, malattie, fatiche e povertà.