qoelet 2,17- 26
[17]Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole. Ogni cosa infatti è vanità e un inseguire il vento. [18]Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. [19]E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! [20]Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo durato sotto il sole, [21]perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare i suoi beni a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e grande sventura. [22]Allora quale profitto c’è per l’uomo in tutta la sua fatica e in tutto l’affanno del suo cuore con cui si affatica sotto il sole? [23]Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità! [24]Non c’è di meglio per l’uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. [25]Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? [26]Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d’ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento!
Commento
Concludendo questo capitolo provo a tirare le somme di questo primo approccio a qoelet. Di fronte al fallimento cosa fare? Esplorare e cercare: non accontentarsi assumendo gli atteggiamenti di chi si rassegna, ma aprirsi al confronto con gli altri, lo spirito critico, l’autocritica, la riflessione, l’interrogarsi, lo studiare e ricercare anche la conoscenza per discernere e scegliere. Anche il fallimento in campo lavorativo può diventare motore per la ricerca, per riconoscere i nostri limiti ma anche le nostre possibilità, per metterle a frutto, impegnandoci e combattendo. L’alternativa a vivere il fallimento è la rassegnazione al fallimento, la passività, la non voglia di lottare, che fa stare male, fa dispiacere, sia se vissuta in prima persona sia se vista negli altri. Qoèlet sembra smascherare logiche mondane dentro le quali siamo invischiati, di cui ci lamentiamo, ma di cui magari non conosciamo l’inganno. Non ci viene chiesto di rinunciare a lavorare, ma di adottare un diverso modo di stare nel sistema lavorativo. È chiaro che questo discorso lo possiamo applicare a tutti gli ambiti della vita. Non per merito o successo, ma per dono e comprendendo che i nostri fallimenti sono la base su cui ripartire.
Preghiamo
Preghiamo per le nostre comunità parrocchiali.
…..Anche questo viene dal Signore… Mi ricorda un’altra frase .”Tutto concorre al bene di coloro che amano ” Il fallimento diventa motore di ricerca e base per ripartire ….il nostro limite per il Signore è una forza ,siamo noi che non siamo convinti …” Perchè lasciare al mio successore ?
Mi par di capire perchè è necessario il passaggio al testimone:del bene compiuto,del positivo e del sofferto che diventa….che diventa luce e risurrezione ….preghiamo per le nostre comunità parrocchiali in questo nuovo inizio e perchè possiamo il nostro quotidiano con benevolenza ..
Oggi è festa della esaltazione della Croce di Gesù, Figlio di Dio. Cosa direbbe Qoelet davanti alla vita del Figlio di Dio che muore nudo sulla croce per amore dell’uomo, anche di noi peccatori? Anche questo è vanità?
Egli concede a chi gli è gradito…. sì, tutto viene dal Signore, e al Signore ritorna. Sta a noi trovare un senso al perché delle cose belle e di quelle meno edificanti, che ci permettono di crescere in un’ottica di analisi, di ricerca, di superamento. Sta a noi trovare un senso anche alla Croce, che pare essere solo un brutto modo di morire. Ma che assume tutt’altro valore nelle nostre vite…
Preghiamo per ricordarci del valore che diamo al nostro amare, al nostro credere, al nostro essere di Cristo. Anche noi a Scanzo ci prepariamo ad accogliere il nuovo parroco e la nostra comunità ha bisogno di una guida sapiente e positiva. Affidiamo al Signore le nostre comunità parrocchiali.
Ho preso in odio la vita, perché mi è sgradito quanto si fa sotto il sole
Magari qoelet era ironico e provocatore. Preghiamo per chi invece questo versetto lo vive veramente.
Buona giornata a tutti!