Venerdì 26 gennaio ’18 – Ger 2,1-13 1 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 2 “Va’ e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. 3 Israele era cosa sacra al Signore, la primizia del suo raccolto; quanti ne mangiavano dovevano pagarla, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore. 4 Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe, voi, famiglie tutte della casa d’Israele! 5 così dice il Signore: Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri, per allontanarsi da me? Essi seguirono ciò che è vano, diventarono loro stessi vanità 6 e non si domandarono: Dov’è il Signore che ci fece uscire dal paese d’Egitto, e ci guidò nel deserto, per una terra di steppe e di frane, per una terra arida e tenebrosa, per una terra che nessuno attraversa e dove nessuno dimora? 7 Io vi ho condotti in una terra da giardino, perché ne mangiaste i frutti e i prodotti. Ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra e avete reso il mio possesso un abominio. 8 Neppure i sacerdoti si domandarono: dov’è il Signore? I detentori della legge non mi hanno conosciuto, i pastori mi si sono ribellati, i profeti hanno predetto nel nome di Baal e hanno seguito esseri inutili. 9 Per questo intenterò ancora un processo contro di voi, – oracolo del Signore – e farò causa ai vostri nipoti. 10 Recatevi nelle isole dei Kittìm e osservate, mandate pure a Kedàr e considerate bene; vedete se là è mai accaduta una cosa simile. 11 Ha mai un popolo cambiato dèi? Eppure quelli non sono dèi! Ma il mio popolo ha cambiato colui che è la sua gloria con un essere inutile e vano. 12 Stupitene, o cieli; inorridite come non mai. Oracolo del Signore. 13 Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua.
Commento
Il passo di oggi riferisce il contenuto dei primi oracoli che il profeta Geremia è invitato a portare al popolo d’Israele, Avevamo infatti già visto al cap.1 la vocazione di Geremia, inviato da Dio a prepararsi per andare a riferire ciò che gli sarebbe stato ordinato dal Signore. Il cap.2 riporta i primi discorsi, le prime parole dette da Dio al suo popolo per mezzo del ministero profetico di Geremia. Gli argomenti trattati da Geremia sono tre: una memoria da parte di Dio del suo primo incontro con Israele, visto come una fidanzata; una serie di domande e di accuse riguardanti l’infedeltà di Israele che, liberato dall’Egitto e condotto dal deserto in una terra da giardino, ha contaminato il paese; il processo e il giudizio di Dio sull’idolatria del suo popolo. I tre argomenti, sulla scia dell’immagine dell’amore nuziale di Dio per Israele, rappresentano in fondo tre momenti di una difficile storia d’amore: fidanzamento (= liberazione dall’Egitto e cammino nel deserto), matrimonio (= l’insediamento nella terra promessa), tradimento (= l’idolatria). Di fatto Israele abbandona una sorgente di acqua viva per scavarsi cisterne, cioè recipienti per acqua piovana, quindi peggiore dell’acqua corrente, che per giunta, essendo screpolate, non tengono l’acqua! Diventare la vanità che si segue è un tema frequente nella polemica anti idolatrica. Dio si lamenta che né i padri né i sacerdoti si siano posti la domanda: dov’è il Signore . Finché Israele era giovane e innamorata seguiva Dio nel deserto, ma quando ha raggiunto l’età matura delle nozze e si è installata nella terra promessa è invecchiata subito e ha dimenticato di chiedersi dov’era il suo sposo. Cercare il Signore sempre è il segreto della giovinezza perenne.
Preghiamo
Preghiamo per il papà di Luisa che ci ha lasciato
Mi ricordo di te. ..Bellissimo un incontro con una persona non vista da tempo e potersi dire:mi ricordo di te.ogni persona é una cisterna di acqua viva. Che la nostra sete Co conduca alla Sorgente dell’acqua vera che disseta davvero.
…quando mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. …
Penso alla facilità con cui gli innamorati sono disposti a fare tutto per l’amato/a, compreso affrontare il deserto e le sue incognite. Quando la fiducia ed i progetti sono integri e pieni di forza e di amore…
Ci manca il tornare ad innamorarci così perdutamente di Te, Signore, e tenere viva l’acqua di questo amore. Ci accontentiamo di qualunque cosa sia a portara di mano, e sia comoda, facile, tangibile. Possano i nostri cuori elevarsi, desiderare di Te, che sei vita per sempre….
Prego con voi…
Mi ricordo di te ,dell’affetto della tua giovinezza Israele era cosa sacra al Signore …è vero bisognerebbe ritornare al vero amore cosa non fà per l’amato/a…Possa Signore nella mia fragilità ,rinnovarmi nell’affetto per te ..:convertirmi a Tè senza fermarmi a cisterne screpolate .Che la vita di tutti i Tuoi figli sia così .Prego per il papà di Luisa