Osea 5,13-6,3
13 Efraim ha visto la sua infermità e Giuda la sua piaga. Efraim è ricorso all’Assiria e Giuda si è rivolto al gran re; ma egli non potrà curarvi, non guarirà la vostra piaga, 14 perché io sarò come un leone per Efraim, come un leoncello per la casa di Giuda. Io farò strage e me ne andrò, porterò via la preda e nessuno me la toglierà. 15 Me ne ritornerò alla mia dimora finché non avranno espiato e cercheranno il mio volto, e ricorreranno a me nella loro angoscia. 1 “Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. 2 Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare e noi vivremo alla sua presenza. 3 Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia di autunno come la pioggia di primavera, che feconda la terra”.
Commento
Continuiamo a seguire con attenzione il cammino di lontananza descritto da Osea e le prospettive di conversione di Israele nei confronti di Dio, riconoscendo che tale vicenda è quella che si compie in ogni cuore, e che è descrittiva in certo modo anche di tutto il cammino dell’umanità verso il suo Creatore e Signore. Quando ci ritroviamo con le nostre ferite, con le nostre incertezze, con la paura addosso noi andiamo alla ricerca di rimedi e risoluzioni, ci orientiamo verso “potenze” mondane (in questo caso sono qui descritte le alleanze con Egitto e Assiria) che certo non possono liberarci dal nostro male, che non si può né intendere né risolvere secondo categorie umane perché esprime il nostro rapporto sbagliato con il Signore. L’unica alleanza vera è quella con Dio. e allora la seconda parte del testo di oggi è un nuovo appello a ritornare al Signore. Attenzione, la misericordia di Dio per chi ritorna a lui non è una tesi teologica o addirittura un “meccanismo” della storia, qualcosa che noi possiamo razionalmente prevedere e mettere in conto, ma si tratta sempre della meraviglia che per sua insondabile volontà Dio fa fiorire nella nostra storia, dalla nostra morte. Niente di dovuto, quindi; niente di prevedibile, ma tutto dono e grazia. Sperimentassimo migliaia di volte tale misericordia – e così è di fatto – sempre ci troveremmo davanti a un “miracolo”, e non ad un fatto splendido, ma in fondo previsto e scontato al punto da farci dire che “la sua venuta è sicura come l’aurora”. Solo nel dramma del nostro irrimediabile peccato possiamo conoscere la meraviglia dell’opera divina.
Preghiamo
Preghiamo per Marco che ha lasciato casa Madia e per Samuela che vi entrerà tra poco
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Ritorniamo al Signore, ci ha ferito e ci guarirà….Dopo due giorni ci darà vita e il terzo giorno ci rialzerà…Parole che evocano pentimento, fiducia, speranza. Nello stesso tempo una allusione al terzo giorno, il giorno della risurrezione quando il vivente si alzerà e la vita tornerà a splendere. Siamo tutti noi questi uomini e donne feriti che si sporgono in avanti in attesa che Dio venga, ci guarisca, di ridoni vita.
Preghiamo per chi attribuisce a Dio il proprio dolore ma non sa riconoscere la sua potenza salvifica. Un ricordo per chi porta il nome di Matteo.
L’invito a conoscere Signore, che sicuramente rendera’ feconda la nostra vita , mi fa desiderare e pregare affinché il dono e la grazia della fede venga dato ad ognuno costantemente tutta la vita.. chiedo al Signore di rendere sempre visibile la sua presenza anche nei giorni in cui , come le piogge d’autunno arrivano insieme alle nebbie che tutto coprono ed oscurano, ci sentiamo smarriti e persi nelle difficoltà della vita. preghiamo per i giovani , perché ricevano il dono della fede .
“Affrettiamoci a conoscere il Signore. La sua venuta è sicura come l’aurora”
Che belle queste parole di speranza! Quale senso di luce e di misericordia irradiano…
Così sia….
Una preghiera condivisa per chi esce da Casa Madia e per chi vi entra… e per tutti i giovani e i meno giovani in cerca di un luogo chiamato “casa”…
Buona giornata, Elena
Oggi giorno di ritiro per la nostra comunità,con pensiero al viaggio del Papa,mi unisco alle intenzioni proposte in queste meditazioni; il tema su cui siam rimaste la MISERICORDIA.Anche Osea oggi ci riporta alle espressioni di Misercordia divina:ci guarirà,ci fascerà,ci ridarà vita,e il terzo giorno ci farà rialzare,come per la Risurrezione del Figlio…Misericordia è lo sguardo particolare ,che Gesu’ ha avuto per Matteo;misericordia è lo stesso sguardo ,che ha per ciascuno ,che possiamo,che posso a mia volta imparare e donare a chi incontro sul cammino….Rendici consapevoli di questo incontro con Tè ,e del dono che a vicenda, in Tè, possiamo regalarci.