Martedì 20 giugno – Mt 26,14-16
14 Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti 15 e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
Commento
Giuda prosegue con il suo piano, che aveva forse da tempo pensato. Vende l’amico per trenta monete d’argento! Gesù dono incalcolabile di Dio al mondo, viene venduto e comprato – e il prezzo è il valore di un somaro o di uno schiavo.
Giuda si presta a consegnare Gesù ai suoi nemici, questi lo consegnano a Pilato, il quale lo consegna di nuovo alla volontà dei nemici e poi alla croce. Invece Gesù consegna se stesso liberamente fino alla morte di croce per salvare tutti noi dalla schiavitù del peccato. la creatura è veramente rovinata per i peccati, per l’egoismo mortale, e solo in Gesù Cristo, solo dall’amore fino alla morte del Risorto, l’uomo è reso “nuova creatura”. In quel luogo e in quel momento, sulla croce, egli è giustificato dal perdono. Mediante la croce la vita dell’uomo è pure riconciliata
Preghiamo
Preghiamo per il papa che domani visiterà la tomba di due grandi profeti: don Milani e don Mazzolari
Giuda pensa di consegnare Gesù, ma Gesù si è già consegnato al Padre. Mi interessa molto questa consegna che Gesù fa di se stesso. Mi ci ritrovo pensando che il giorno della mia professione religiosa mi sono consegnata a Dio con i voti di vivere povera, casta, obbediente. Durante la vita ogni volta che le occasioni o le persone mi hanno chiesto di vivere queste tre dimensioni importanti della vita…nessuno mi ha costretto a farlo. Io stessa mi ero già consegnata con amore e gioia. Forse è azzardato l’accostamento a Gesù, ma credo che la radice di ogni fedeltà sta in Lui e ciascuno ci si ritrova, almeno un poco.
Preghiamo per Padre E. che sta vivendo una situazione molto faticosa.
Ci si consegna quando pensiamo che sia la cosa più giusta da fare, la più corretta, anche quando il costo è molto alto. E quando si ama tanto. Consegnare la vita vuol dire fidarsi ciecamente. Questo è ciò che fa chi è sicuro che l’altro non lo tradirà e ne avrà cura.
Gli esseri umani, per fragilità, cupidigia, egoismo, sono propensi al tradimento, Dio no. Dio è da sempre per sempre. Chi vi si consegna sa di posare il capo su mani che sostengono. Possa essere così per ogni uomo e per ogni donna che in Te confida, Signore, tanto da affidarti la sua vita….
Prego secondo le intenzioni di ciascuno.
Consegnarsi :affidarsi e fidarsi ,quando ci si sente chiamati alla propria scelta di vita ,diventa cammino di consegna ,di affidamento ,di di fiducia in se ,in chi vive accanto ,sopratutto in Dio e alle sue mediazioni …mi unisco alle per il Papa ,per le intenzioni espresse ,per Nadia ,operata di tumore per Marina sua mamma che è preoccupata per lei .