–Siracide 35,13 – 26
14Non corromperlo con doni, perché non li accetterà,
15e non confidare in un sacrificio ingiusto,
perché il Signore è giudice
e per lui non c’è preferenza di persone.
16Non è parziale a danno del povero
e ascolta la preghiera dell’oppresso.
17Non trascura la supplica dell’orfano,
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
18Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
19e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
20Chi la soccorre è accolto con benevolenza,
la sua preghiera arriva fino alle nubi.
21La preghiera del povero attraversa le nubi
né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto
22e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.
Il Signore certo non tarderà
né si mostrerà paziente verso di loro,
finché non abbia spezzato le reni agli spietati
23e si sia vendicato delle nazioni,
finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti,
24finché non abbia reso a ciascuno secondo il suo modo di agire
e giudicato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni,
25finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e lo abbia allietato con la sua misericordia.
26Splendida è la misericordia nel momento della tribolazione,
come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo della siccità.
Commento
Queste espressioni di Siracide, soprattutto quelle indirizzate ai poveri e agli ultimi, mi fanno venire in mente come in questo anno della misericordia ci viene continuamente ricordato di mettere al centro della nostra attenzione chi soffre, perché Dio ascolta il grido dei poveri. Qui ci viene ripetuto in continuazione che il nostro Dio è un Padre che manifesta la sua preferenza per i piccoli, gli abbandonati, gli scartati dalla società. L’orfano e la vedova di un tempo sono controfigura degli immigrati, dei terremotati, degli abbandonati di oggi. E anche noi, a volte, ci sentiamo soli, senza parole, criticati ingiustamente. Sentiamo fortemente il nostro limite; ci sembra di avere le mani vuote e incapaci. Saremmo tentati dalla non speranza. E invece dobbiamo credere che c’è sempre un Padre che ci aiuta, che ci conosce fino in fondo, che non esige da noi grandi cose, ma soltanto l’abbandono al suo amore, perché splendida è la misericordia nel momento della tribolazione,
preghiamo
preghiamo per Davide.
“Splendida è la misericordia nel momento della tribolazione, come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo della siccità”. Prego affinché questa parola di Dio si realizzi nella vita di chi si trova nella tribolazione. Questa sera siamo andate con l bambine alla messa del settimo dia della morte di Wilma. Questo vedovo e questi orfani gridano al Signore. Che su di loro scenda la pioggia della tenerezza.
Grido al Signore in un tempo difficile e cerco il Suo sguardo. Misericordia e pietà, Signore. So che ci sei!!! Non dimenticarti di me e di noi… È molto bello il passo che ricorda che il Signore rende a ciascuno secondo il suo modo di agire e giudica secondo le intenzioni. Vuol dire che Lui legge proprio dentro le nostre vite e i nostri cuori.
Te li affidiamo, Padre…
Il Signore certo non tarderà..Splendida è la Sua misericordia nel momento della tribolazione ,come le nubi apportatrici di pioggia nel tempo di siccità ..Fà bene al cuore e alla vita saper di avere ,Dio come Padre che non dimentica nessuno e si prende cura di ogni povertà e di chi è ai margini …e credere che quando siamo deboli è allora che siamo và capito giorno per giorno …mantenendo viva la speranza e la confidenza in Colui che ci conosce ..Prego per Davide ,per la famiglia di Wilma …per te Elena …e per quanti sono nella tribolazione perchè su tutti e ciascuno riversi la Sua tenerezza di Padre .