2 Cor. 12,1-7
1 Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2 Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. 3 E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – 4 fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 5 Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. 6 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me. 7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia.
Commento
Paolo si vanta.. si vanta di una sua visione. Non dice molto e ne parla in terza persona quasi a dire che si tratta di un altro. in realtà è lui. e lo verifichiamo da altri suoi scritti dove ne parla in prima persona. Lo dice in questo modo per non apparire, per non vantarsi, ma lo racconta. Forse questa visione vuole semplicemente dire come Paolo vive una profonda unione con il Signore Gesù. lui che ha cercato di conformare profondamente la sua vita a quella di Gesù e del suo vangelo, arriva addirittura a “vedere” il Signore Gesù. teniamo presente che Paolo nella sua vita non ha conosciuto il Signore, lo ha sentito raccontare da altri. quindi questo passaggio dice la profonda unione che esiste tra lui e Il Signore. unione che tutti dovremmo cercare. E poi c’è quella che lui chiama una spina messa nella carne. Difficile comprendere di che cosa si tratta: una malattia? Una fragilità, una fatica? Forse sono gli avversarsi che Paolo si ritrova a contrastare e che fanno del male alla sua vita. comunque si tratta di una prova. Quindi Paolo si vanta da una parte della sua unione con Dio, dall’altra delle sue prove come segno di debolezza che in Cristo si fanno forza.
Preghiamo
Preghiamo per chi è nella prova
Paolo non ha conosciuto il Signore eppure è così unito a Lui con la sua vita, ne ha fatto però esperienza nelle prove e nella sua debolezza, che cammino ha fatto! Grazie Signore che come Paolo cercano di vederti e seguirti, aumenta anche in me la fede la speranza la carità, prego unendomi alla preghiera di oggi per chi è nella prova.
La fede e l’intimità profonda con il Signore ci legano profondamente e radicalmente a Lui. Solo così, forse, possiamo vederlo e sentirlo nelle nostre giornate. Forse non saranno visioni, forse non saranno proiezioni, forse non saranno profezie e neppure sogni, forse sarà solo quell’amore infuso e soffuso che ci viene chiesto di vivere nel rapporto con Lui e con gli altri .