Ecco la seconda parte della lettera del vescovo di Napoli sulla questione armi
E oggi la situazione è estremamente più tragica. Non si tratta solo di un appello di credenti: l’invito a tagliare le spese militari lo abbiamo sentito anche da autorevoli scienziati e premi Nobel. Non possiamo lasciarci travolgere dalla rassegnazione o dall’abitudine alla guerra. No! Sarebbe un tradimento dell’umanità e dello stesso Vangelo, che proprio in questa domenica 20 ottobre ci dice: “Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.” Questa è la prospettiva, l’impegno e la luce che dobbiamo seguire. E che auguro anche ai ministri della difesa del G7. Signori Ministri, vi auguro di essere sempre più a servizio dei popoli e di chi, tra la vostra gente, rischia di essere ancor più messo ai margini da un’economia di guerra, che produce morte, e semina vittime non solo nei territori dei conflitti! Vi auguro di essere servi della ragione e di evitare con tutti gli sforzi possibili la pazzia delle spese militari e della guerra. Don Tonino Bello, nella Sarajevo assediata, dicembre 1992, affermava: “gli eserciti di domani sono questi, uomini disarmati”. Sulla scia di questo grande profeta figlio del nostro Sud, nel solco dei tanti appelli di Papa Francesco, anche io oggi, vi supplico in nome del popolo della pace, più numeroso di quello che sembra, e vi dico con umiltà: Ministri della Difesa, l’unico modo di difendere i vostri popoli e di servire la giustizia è difendere la pace, ad ogni costo, senza se e senza ma! Che lo Spirito di Pace possa illuminarvi e convertirci tutti!”† don Mimmo Battaglia