giovedì 17 ottobre

di | 16 Ottobre 2024

Rom. 15,1-6

1 Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. 2 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione. 3 Infatti anche Cristo non compiacque a se stesso; ma come è scritto:
«Gli insulti di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me».
4 Poiché tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché, mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza.
5 Il Dio della pazienza e della consolazione vi conceda di avere tra di voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, 6 affinché di un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo.

Commento

Chi è forte nelle fede deve portare le debolezze di chi in un attimo particolare della vita è nella debolezza. Ma Paolo sottolinea che nessuna debolezza può essere portata senza la grazia del Signore. Questa grazia viene come riversata su tutta la chiesa perché la chiesa stessa in qualche modo può diventare da sostegno a tutti i credenti e a tutti gli uomini e donne. Interessante pensare che grazie al sostegno dei fratelli della comunità e della grazia del Signore chi è nella debolezza può trovare un motivo di speranza. Il desiderio di salvezza degli uomini in questo caso diventa una cosa sola con il desiderio di salvezza di Gesù Cristo. L’uomo cerca la sua salvezza e, se comprende che la salvezza viene dal Signore e dalla vicinanza dei fratelli, davvero si può pensare di arrivare ad una salvezza. Se l’uomo pensa di poter fare tutto da solo allora non va molto lontano. Non è possibile una linea di demarcazione tra i forti ed i deboli. Noi tutti siamo questi e quelli, nella misura della fede: portiamo a Cristo e siamo portati allo stesso Cristo, sosteniamo i fratelli e ne siamo sostenuti. Guai a colui che è solo! Se cade nessuno lo rialza, e se corre troppo in fretta rischia di trovarsi fuori strada.

Preghiamo

Preghiamo per la chiesa

2 pensieri su “giovedì 17 ottobre

  1. sr Alida

    Sostenere la speranza di chi è più debole, a volte anche se sembri più forte sei debole con l”altra persona ed è proprio grazia sostenere la speranza, ma è condividere anche così, chiediamo al Signore per ciascuno e per la Chiesa la sua consolazione è speranza.

    Rispondi
  2. Elena

    È una grande fatica sostenere chi è debole, chi è nelle difficoltà, nelle malattie, nel lutto…. È una grande fatica spendersi per gli altri, per i tanti altri che hanno bisogno…
    Chiedo al Signore la forza di poter essere d’aiuto, anche solo un poco, ma mantenendo la mia integrità, altrimenti qualcun altro sarà costretto ad occuparsi di me.
    E questo non può essere d’aiuto e di sostegno a nessuno. Prego per una chiesa che stenta e fatica nell’accompagnare gli esseri umani.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.