securità

di | 29 Settembre 2024

Cambio un  po’ registro e spero che queste riflessioni che inizierò a  fare possano essere gradite e soprattutto possano aiutarci a rilfettere su alcune questioni che stiamo vivendo. Per fare questo ho preso spunto da alcuni articoli che ho letto e che poi spiego a mio modo. È chiaro che il tema della sicurezza oggi sta al centro di tante considerazioni e anche al centro di scelte che diventano leggi dello stato. Dico subito che non mi trovo d’accordo, mi sembra infatti che l’unica strada intrapresa è quella di leggi punitive e che non favoriscono l’educazione e l’inclusione. Sono convinto che la punizione non serve a niente se non è accompagnata da altro. Anzi nel mio modo di pensare non parlo quasi più di punizione, ma di riparazione.  In questa prima riflessione prendo in considerazione un dato strano. Il nostro governo ha varato un pacchetto di leggi sulla sicurezza che a me sembra e vadano solo nella direzione punitiva, ma questa mia sensazione è confermata da quello che leggo. Sono articoli di avvenire e di altri giornali o riviste che mi confermano che si sta andando in questa direzione. Un primo esempio lo riscontro in questo. Sembra che oggi l’azione non violenta, la resistenza passiva è diventata reato, anzi lo è diventata. Infatti i giovani che protestano in maniera pacifica per l’ambiente, per i diritti, per la scuola potevano incorrere in una sanzione amministrativa, oggi con le nuove norme rischiano almeno un mese di carcere. Le grandi associazioni che si occupano di queste cose come Antigone e asgi dicono che in queste legge c’è come stato un salto di qualità. Non soltanto vengono messe regole per regolare la protesta, ma addirittura con queste sanzioni si rischia di togliere la libertà  di dire la propria. Solo due esempi: In caso di resistenza a pubblico ufficiale, poi, è prevista un’aggravante se il fine è «impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di un’infrastruttura strategica», come la Tav o il Ponte sullo Stretto di Messina. Difficile non pensare a vicende che hanno infastidito la politica. Qualcuno ha chiamato queste leggi decreto anti-Gandhi in ricordo di un uomo che ha vissuto la vita in questo stile della non violenza.

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