Rom. 9, 19-29
19 Mi potrai però dire: «Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere?». 20 O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: «Perché mi hai fatto così?». 21 Forse il vasaio non è padrone dell’argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 22 Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione, 23 e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, 24 cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire?
25 Esattamente come dice Osea:
Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo
e mia diletta quella che non era la diletta.
26 E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro:
«Voi non siete mio popolo»,
là saranno chiamati figli del Dio vivente.
27 E quanto a Israele, Isaia esclama:
Se anche il numero dei figli d’Israele
fosse come la sabbia del mare,
sarà salvato solo il resto;
28 perché con pienezza e rapidità
il Signore compirà la sua parola sopra la terra.
29 E ancora secondo ciò che predisse Isaia:
Se il Signore degli eserciti
non ci avesse lasciato una discendenza,
saremmo divenuti come Sòdoma
e resi simili a Gomorra.
Commento
Paolo continua la sua trattazione di come la misericordia e la grazia di Dio possono arrivare a tutti gli uomini. nel testo sono citati due brani del vecchio testamento. Uno del libro del profeta Osea e uno di Isaia. Ma quello che colpisce è l’immagine dei vasi di argilla fatti da un vasaio. Ci sono vasi fatti per usi nobili e vasi fatti per usi meno nobili e il vasaio li plasma come vuole. Forse la citazione un popolo che non è ancora un popolo fa riferimento a questi vasi meno nobili, forse perché il popolo non è rimasto fedele all’alleanza. Ma la questione è anche un’altra. Anche se quel popolo non è ancora nella pienezza dell’alleanza Dio sceglie di continuare a credere che, grazie alla sua misericordia, questo popolo può entrare nella pienezza dell’alleanza, della vita. Dio è ostinato in questo cercare l’uomo e il suo popolo. Qui secondo me sta la forza di Dio, che non si stanca mai di cercare l’uomo. ma qui sta anche la forza e la bellezza del ragionamento di Paolo, anche lui infatti riconosce come Dio cerca sempre l’uomo. Paolo ci sta dicendo che Dio chiama a sé il suo popolo per renderlo popolo della vita, della promessa, per renderlo popolo che realizza la promessa di Dio che è una promessa di amore.
Preghiamo
Preghiamo per Stefano
Dio non si stanca di cercarci, trova le modalità giuste per incontrare ciascuno prima o poi. L’immagine del vasaio mi sta sempre a cuore, perché pensare che rifà il vaso che sono io con gli stessi cocci… É il dono che solo Lui sa fare, non mi butta via, rifà un vaso migliore se mi lascio fare. Questo non può che accrescere la speranza e avvicinarci sempre più a Lui. Per Stefano preghiamo.
La pazienza di Dio, quante cose storte vede in noi, quanti peccati, errori, fatiche, fragilità. Eppure viene a cercarci, proprio là dove noi siamo con le nostre ginocchia piegate, con le nostre ferite, con le nostre colpe nel cuore. Tutti rompiamo l’alleanza con il Signore, eppure,quella mano tesa è sempre al nostro fianco, sopra il nostro capo, pronta a sollevarci, a sorreggerci,ad accarezzarci, ad abbracciarci. Tutti….fino alla fine o forse solo fino al nostro “sì”.
Un amore che rispetta anche le nostre scelte più improbabili, ma capace di attendere un ritorno.
Una preghiera per Stefano.