Domenica 1 settembre 2024 -23 Domenica T. Ordinario –
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto:
“Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me.
Invano mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate
la tradizione degli uomini».
Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». E diceva [ai suoi discepoli]: «Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».
Commento
Riprendiamo il vangelo domenicale di Marco dopo che lo avevamo abbandonato durante il mese di agosto per leggere tutto il discorso sul pane di vita. e riprendiamo proprio dalle dispute che Gesù intrattiene con i farisei e la loro ipocrisia. L’ipocrita è colui che mette la maschera per non mostrare chi è veramente. I temi che qui diventano oggetto di discussione sono almeno due. Il primo è quello che riguarda il puro e l’impuro. Le regole di purità definivano in maniera chiara chi poteva essere dichiarato dentro e chi fuori dalla legge ebraica. Gesù dichiara che non c’è più puro e impuro fuori dell’uomo, ma tutto nasce dentro l’uomo e sono le intenzioni con cui si approccia al mondo e alla vita che rendono puro, autentico o non autentico la relazione con l’altro. noi pensiamo di avere superato tutte queste regole, in realtà ogni volta che in noi non c’è un intenzione buona, ma una intenzione anche solo falsa nei confronti dell’altro, alla fine noi siamo creando ancora separazioni e relazioni che faticano a reggere perché segnate dall’ipocrisia. E qui il secondo tema: quello che dobbiamo imparare a conoscere non è solo il mondo attorno a noi, ma tutto quello che è nel profondo di noi stessi, perché è proprio lì che nascono pensieri ed emozioni buone e meno buone. Quello che Gesù propone è un buon esercizio che abitua la nostra coscienza alla libertà vera che nasce da intenzioni buone e che conduce all’amore vicendevole.
Preghiamo
Preghiamo per la pace
Vigilare, è la parola che mi suggerisce oggi il Vangelo, sul mio cuore le intenzioni e le motivazioni dell’agire non è sempre facile scorgerle….. Accogliere la gratuita misericordia ogni volta che mi trovo con motivazioni non buone. Una nuova preghiera per la pace.