regola per la vita

Qui in cooperativa era da un po’ che non ci si soffermava un attimo tutti insieme per mettere a fuoco alcune questioni che diventano regole per la vita e per la buona convivenza. Ci premeva fare questo con i ragazzi ed è stato fatto. Regole per la buona convivenza, chiamiamole semplicemente così. Non so quanto ha funzionato, ma sono state dette una serie di questioni per la gestione sicurezza, casa e orti. Vedremo se potranno dare frutto. So che ogni tanto questo passaggio è da fare, non ne conosco gli esiti. Per la buona convivenza e per la vita servono anche regole. So che il vero tema non è mettere regole, ma interiorizzare le regole. Ma questo è un passaggio che dura una vita, non il tempo di un incontro di un’ora. Ma c’è una questione che mi è rimasta addosso in tutta la sua durezza. Non sono più in quell’ambito delle regole che fanno il buon convivere, sono in quelle regole che portano il nome di sincerità, autenticità, limpidezza di vita. Se vogliamo qui non siamo più in un ambito di regole scritte su carta, ma in quelle regole scritte nel cuore. È il tema della fiducia. E così mi succede che per caso c’è stata una mancanza di autenticità dentro una storia nata e vissuta male che alla fine richiedeva solo una forma di nascondimento e menzogna per essere tenuta in piedi. Tra l’altro secondo me è molto grave non tanto per quanto è successo, quanto perché tale menzogna è venuta a galla in maniera casuale, ma non per questo fa meno male. E soprattutto perché il tutto nasce dentro un profondo clima di amicizia e fiducia reciproca. Almeno così ci si dice sempre. Cosa vale qui la regola per la vita, quella che è scritta nel cuore, quella che non ha bisogno di un foglio su cui scrivere delle norme, ma solo di una autenticità di vita e di parole vere e limpide? E poi come andare avanti dopo quello che è successo?  basta fare una riunione per chiarire tutto? O non serve altro, ben altro? come faccio a dire ancora mi fido di te che è la prima regola scritta nel cuore umano per una convivenza che ha il sapore della fraternità? rimane una grande ferita e magari si riparte ascoltando la grande ferita.