Un giorno un tizio va dal signore Gesù e chiede: «Maestro buono, che devo fare per ereditare la vita eterna?» il tizio che è andato dal Signore Gesù sapeva bene che doveva barcamenarsi se non ricordo male tra i 630 precetti della legge di Mosè. Conosceva bene questa questione. Erano in effetti un po’ tanti. Nemmeno secondo me la possibilità di ricordarli tutti. Il tizio chiedeva una semplificazione, un ordine di importanza. Almeno così me la immagino io la questione posta da quel tipo a Gesù. Perchè andare da lui con quella domanda se non per chiedere di semplificare tutto, di dare poche regole ma chiare. Forse anche questo fa parte della disciplina del cuore, dell’ordine della vita spirituale. Saper dare una direzione, una via da seguire, magari con l’attenzione a semplificare il più possibile il tutto. Conosco bene la risposta finale che Gesù ha dato a quel tizio: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Seguimi parola fondamentale e diretta e unificante. Rileggo questa questione dell’unificare la vita attorno ad un centro, ad una unità in questo modo. Non so come mai ma sto leggendo, o meglio rileggendo la regola della comunità di Bose. E al paragrafo 3 si scrive: “Fratello, sorella, uno solo deve essere il fine per cui tu scegli di vivere in questa comunità: vivere radicalmente l’Evangelo. L’Evangelo sarà la regola, assoluta e suprema. Tu sei entrato in comunità per seguire Gesù. La tua vita dunque si ispirerà e si conformerà alla vita di Gesù descritta e predicata nell’Evangelo” lasciando da parte per un attimo la questione della comunità, ecco il principio unificante, la disciplina della mia vita, l’ordine della mia vita: uno solo deve essere il fine: vivere radicalmente il vangelo. L’evangelo sarà la regola assoluta e suprema. Ecco il principio unificante della mia vita, la disciplina della mia vita: il vangelo.