In generale voglio sempre tentare di mettere ordine nelle cose. in un orto, lo vorrei ordinato; nelle cose che cerco di programmare vorrei mettere ordine, ma alla fine non mi riesce. E così è anche nella vita, mi metto in testa di fare le cose con ordine e poi alla fine tutto si confonde. E nella vita spirituale succede la stessa cosa: quanti progetti, quante idee, quante proposte e soluzioni, so che alla fine mi ingarbuglio nelle cose. i miei amici un pò mi aiutano, un po’ ci sorridono sopra, un po’ fanno scommesse per vedere quanto resisto. Non so voi, ma questa questione dell’ordine è una di quelle questioni che non sono mai riuscito a mettere a fuoco bene. Poi se guardo attorno a me vedo un disordine ancora più grande. E allora un poco mi consolo. Se penso a quanto succede qui in cooperativa l’ordine sta in quelle cose che diciamo e programmiamo sempre e che vogliamo insegnare ai ragazzi e che qualcuno vuole insegnare a me. poi se guardo il mio tavolo di lavoro non è poi così disordinato. E se guardo le mie cose personali devo dire che è vero che c’è di meglio, ma non sono il peggiore. Devo imparare un sacco di cose ma non mi sembra di essere così malandato. Parlando di ordine vorrei andare oltre quella definizione di ordine secondo la quale tutto sta sistemato al posto giusto. Secondo me si può pensare di andare oltre questa semplice definizione. Accetto di avere un tavolo di lavoro un po’ disordinato, ma penso all’ordine come ad una qualità della vita spirituale che non indica immediatamente un tavolo ordinato mi indica altro. sto parlando di un ordine interiore. Cercherò di spiegare meglio che cosa intendo per ordine interiore. Intanto posso dire che preferisco un ordine interiore che un ordine sul mio tavolo di lavoro. E, attenzione non voglio far rientrare questa categoria dell’ordine solo in quella questione dell’ordine, disciplina, precisione e altro simile. Secondo me c’è qualcosa di più profondo che va scandagliato