A volte il tempo sembra vuoto. é pieno di niente. Sembra un tempo inutile, ma se dico tempo inutile sto già riempiendo questo tempo di un valore: l’inutilità. Il tempo vuoto è altra cosa. Non è un valore morale. Non è una mancanza. Simone Weil dice così: non esercitare tutto il potere di cui si dispone, vuol dire sopportare il vuoto. Il tempo vuoto di cui parlo è quel tempo in cui rinuncio ad esercitare un’azione, un movimento, un’idea nei confronti dell’altro e a volte anche di me stesso. Può essere che vorremmo cambiare una situazione che sta attorno a noi. Può essere che vorremmo cambiare qualcosa che sta dentro di noi e che non funziona. E allora ci adoperiamo con tutte le nostre forze, con tutte le nostre facoltà mentali e di azione a cambiare quello che non funziona. In questo senso esercitiamo un potere. Magari lo facciamo con le migliori intenzioni. Ci accorgiamo che forzare così il tempo per cambiare la vita dentro e fuori di noi alla fine è sfiancante e non produce niente. Vedo che ci sono delle persone che in apparenza dicono e vivono della massima libertà. In realtà stanno esercitando a loro modo il loro potere su se stessi e sugli altri quel potere che dice che metto ancora una volta al centro me stesso. Chi accetta lo svuotamento di ogni potere reale alla fine si trova nella condizione ideale per fare un passaggio fondamentale della vita. io lo chiamo così: sopportare il tempo vuoto che a volte, anzi sempre, è anche senza consolazione. Quando si arriva a questo punto: un tempo vuoto di potere e senza consolazione si è pronti a ricevere la grazia, si è pronti a riempire il cuore e la vita della grazia che arriva dall’alto. Sempre Simone Weil scrive: la grazia colma, ma può entrare soltanto la dove c’è un vuoto a riceverla. Ma dove posso trovare la forza per realizzare questo vuoto dentro di me che mi permette di accogliere la grazia? Ancora una volta la forza non la trovo dentro di me, ma fuori di me. sembra che tale energia arriva da un altro luogo. Forse viene dalla grazia stessa. La grazia produce il vuoto e poi arriva lei per donare consolazione. Mi sembra allora che tutto nasce dalla grazia e l’uomo non deve fare altro che assecondare tale grazia.