giovedì 25 luglio

di | 24 Luglio 2024

Mc.15,38-41

38 Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. 39 Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: «Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!».

Commento

Sul Golgota, l’ultima montagna della vita di Gesù ci sono solo alcuni uomini e donne, ci sono tre croci, di cui due sono crocefissi come Gesù. Egli fino all’ultimo rimane solidale con l’umanità peccatrice e sofferente, si sente dentro una prossimità umana, fino all’ultimo rimane fedele alla sua vita, alla sua scelta. si muore come si vive: amico dell’uomo ferito fino alla fine. Questa è la grandezza di Gesù. ritorna anche il tema del tempio. Nel momento della morte di Gesù, il velo del tempio si squarciò in due. Con questo fatto salta tutta la grande separazione che stava dentro il tempio di Gerusalemme, ora tutto è svelato. È la fine di una certa idea di sacro, inteso come separazione tra i puri e gli impuri. Con la morte in croce di Gesù subentra la nuova concezione del sacro, quella concezione che dice che tutto è sacro perché tutto è accessibile all’umano e al divino. Inizia con questo gesto il tempo della laicità cristiana, cioè del tempo in cui a tutti è possibile accedere al divino. Nessuno ne è escluso, basta che guardi all’uomo della croce. E il primo non credente che crede è il centurione romano che dichiara: veramente quest’uomo era figlio di Dio.  

Preghiamo

Preghiamo per i nostri ragazzi

2 pensieri su “giovedì 25 luglio

  1. sr Alida Pirola

    A me fa sempre pensare che Gesù, nella massima debolezza della croce, ci ha fatto il dono più grande : la salvezza per tutti. Per i nostri ragazzi preghiamo.

    Rispondi
  2. Elena

    Mi ha sempre colpito l’immagine di questo velo che si squarcia, si strappa definitivamente. Crea un senso di drammatica frattura tra un modo di credere, fatto di leggi, regole, riti ed un modo di vivere, fatto di compassione, di ascolto, di tenerezza, di cura, di amore e di dono.
    E poi, di fronte alla fede dichiarata del centurione penso, abbiamo sempre bisogno di grandi eventi, di grandi segni per credere? Cosa fa di me, di noi, credenti e non dubbiosi? È possibile leggere i segni della presenza e della vicinanza del Cristo nelle nostre vite,attraverso le piccole cose e le piccole manifestazioni d’amore che ci circondano? I piccoli segni della tenerezza di Dio e del Suo amore sono ovunque, ed in tanti, tanti incontri…. Dunque siamo sempre così ciechi, sordi e forse, o sicuramente, distratti dal non accorgercene? Abbiamo sempre bisogno di grandi eventi e di veli squarciati per vedere, sentire, capire? Forse sì…siamo ancora così bisognosi di tutto…
    Condivido la preghiera per i nostri ragazzi.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.