Mc. 15,16-20
16 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 17 Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 18 Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 19 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. 20 Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Commento
Potrebbe essere interessante capire chi fosse presente a questa tortura nei confronti di Gesù che poi ha riportato i fatti e che Marco ha messo nel suo vangelo. Forse qualche soldato che era presente quel giorno e che poi si è convertito e ha narrato i fatti della passione? Oppure Marco ha semplicemente attinto dalla cronaca di come avvenivano questi fatti prima della crocefissione? Non lo sapremo mai, ma sembra abbastanza scontato che non erano presenti i suoi discepoli. Qualcuno ha fatto l’ipotesi anche di alcune donne, quelle donne che a distanza seguivano Gesù. Ho scritto questo perché mi interessa anche far comprendere come questi fatti della passione non sono nati dalla fantasia di Marco, ma hanno sicuramente un fondamento storico. Quello che fanno a Gesù è come un gioco che si chiama parodia regale, uno scherzo praticato a Roma durante le feste del periodo del sole nascente. Per intenderci era il periodo di Natale. Qui non siamo più nello scherzo, ma si tramuta in una tortura pratica contro Gesù. Nel gioco-tortura ancora una volta viene dichiarato il motivo della condanna a morte: salve re dei Giudei. la corona di spine diventa la sua corona regale, il mantello diventa il mantello regale, e i soldati si inginocchiavano davanti a lui come ad un re. Nella derisione i soldati proclamano la regalità di Gesù.
Preghiamo
Preghiamo per i ragazzi ukraini