Mc. 14, 17-21
17 Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: «In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». 19 Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: «Sono forse io?». 20 Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto. 21 Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo è tradito! Bene per quell’uomo se non fosse mai nato!».
Commento
Siamo ormai al cuore della passione di Gesù. Metto come centro di tutta la vicenda non la croce, ma l’ultima cena, di cui questi versetti sono come l’introduzione, sono il clima che scandisce l’ultima parte della vicenda di Gesù. Di fatto il tema del tradimento e dell’abbandono dei suoi amici segna l’ultima cena, la cena pasquale di Gesù. Questo momento è forse anche l’attimo in cui Gesù prende pienamente coscienza della conclusione della sua storia, della sua vicenda, potremmo dire della sua vocazione. Nella città santa celebra con i suoi amici, con la sua famiglia la pasqua. Il clima che c’è in quella sala è quello che Giovanni l’evangelista definisce così: ed era notte. Questa ultima pagina della vita di Gesù la sta scrivendo un suo compagno (colui che prende il pane insieme), che tradisce Gesù. Questa ultima pagina di Gesù la sta scrivendo il gruppo dei suoi amici che si domandano sono forse io? È chiaro che per Gesù proprio questo momento diventa doloroso. Quello che sta avvenendo in quella sera è come il parto di una grande tragedia dove il racconto è quello di un amico che tradisce e degli altri che stanno scappando per paura. Ma è proprio qui che Gesù ancora una volta ci sorprende. Riesce a trasformare questa notte carica di dolore in un atto di donazione piena, con un po’ di pane e di vino.
Preghiamo
Preghiamo per Massimo
Anche nel momento più buio, Gesù rende nuove tutte le cose. Riesce a dare un senso ed una pienezza anche al dolore, al tradimento, alla morte prossima. Avessimo anche noi questa capacità di dare un senso al nostro sconforto, alla nostra paura, al nostro attraversare la notte col suo dolore e la sua solitudine …
Resta vicino, Signore, a questa nostra umanità fragile ed impaurita, sofferente e stanca. Aiuta ognuno di noi a darle un senso e a sostenerne il peso, specialmente nei momenti più difficili!
Per Massimo la preghiera odierna.
Solo penso all’animo di una persona come Gesù di come si sentisse, di come consapevole del dono da compiere, il pensiero del Padre, i suoi amici che se ne vanno.. Chi rinnega, chi tradisce. Abbi pietà di noi Signore di queste nostre guerre, preghiamo per Massimo.