mercoledì 5 giugno

di | 4 Giugno 2024

Mc. 10,1-12

1 Poi Gesù partì di là e se ne andò nei territori della Giudea e oltre il Giordano. Di nuovo si radunarono presso di lui delle folle; e di nuovo egli insegnava loro come era solito fare. 2 Dei farisei si avvicinarono a lui per metterlo alla prova, dicendo: «È lecito a un marito mandare via la moglie?» 3 Egli rispose loro: «Che cosa vi ha comandato Mosè?» 4 Essi dissero: «Mosè permise di scrivere un atto di ripudio e di mandarla via». 5 Gesù disse loro: «È per la durezza del vostro cuore che Mosè scrisse per voi quella norma; 6 ma al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. 7 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, 8 e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. 9 L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».10 In casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso argomento. 11 Egli disse loro: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12 e se la moglie ripudia suo marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

Commento

È vero che il testo e la domanda posta a Gesù è detta semplicemente per mettere alla prova Gesù, ma rimane pur vero anche il fatto che la questione si pone. Qui bisogna stare molto attenti a non scadere nel giudizio. Pensate quando una storia di coppia finisce perché la vita, il dolore, le circostanze, le vicende portano a dichiarare che una coppia non può stare insieme. Qui dobbiamo imparare a sospendere ogni giudizio e a rimanere in silenzio di fronte al dolore di chi vive questa condizione. E così faccio anche io. Sospendo ogni giudizio e mi limito a constatare che è vero che Dio ha pensato alla fedeltà per sempre, ma posso anche dichiarare che posso imparare ad accompagnare ogni dolore umano, soprattutto quando le cose non vanno secondo un progetto iniziale. È importante credo sospendere ogni giudizio e pensare al possibile dolore di chi per tanti motivi non ce la fatta a vivere il progetto originario di Dio. Le parole di Gesù mettono in evidenza anche un’altra cosa, che è un pensiero nuovo, oserei dire rivoluzionario: il testo infatti dice: «Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei;  e se la moglie ripudia suo marito e ne sposa un altro, commette adulterio». Di fatto Gesù dichiara che l’obbligo della fedeltà è identico per l’uomo e per la donna. Una frase che per secoli non si poteva accettare per via della disuguaglianza tra uomo e donna. Gesù aveva tentato di porre il principio dell’uguaglianza, ma la cosa è rimasta come nascosta. Anche in questo Gesù si mostra un uomo che apre prospettive nuove.

Preghiamo

Preghiamo per tutte le famiglie

2 pensieri su “mercoledì 5 giugno

  1. Elena

    Chissà perché è sempre più facile emettere o addirittura “sparare” giudizi piuttosto che considerare il dolore del fallimento di un progetto. Il dolore lo vivono l’uomo e la donna che decidono di separarsi. Spesso questo dolore è talmente grande, che davvero nessuno può permettersi di giudicare giusta o sbagliata la decisione di porvi fine! Chi vive la lacerazione di un progetto in cui credeva, a volte si trova anche allontanato e giudicato dal contesto sociale e familiare che lo sosteneva. Dolore su dolore! Solitudine su solitudine.Chi lo conosce questo per poter tanto facilmente giudicare? Solo chi lo vive, chi lo attraversa, chi cerca di sopravvivere…. E chi, alla fine torna a vivere. Allora, non sarebbe meglio tacere e riconoscere che la vita, ogni vita, ha una sua dignità ed un suo diritto di esistere? E non sarebbe meglio deporre ogni vita nelle mani sapienti di Dio?

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  2. sr Alida

    Il per sempre nostro manca spesso, la fedeltà di Dio ci accompagna, ci rende fedeli e figli, questo non ci dà diritto a giudicare nessuno. Con voi prego per tutte le famiglie.

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