Quando penso all’agape, certo penso all’amore di donazione e questo amore di donazione non lo applico solo all’amore di carità nel senso stretto della parola. Non è un semplice atto di carità verso il prossimo, non è un semplice gestire una carità verso il prossimo. Penso che possiamo andare oltre questa questione del semplice amore per il prossimo che è già tanta roba. Ma non è sufficiente. E se l’agape, l’amore di donazione può diventare lo strumento per un reale cambiamento sociale, religioso, politico lavorativo, economico? Non mi piace la parola strumento applicata all’agape. Riscrivo la frase: l’agape l’amore di donazione può essere il modo di essere, di esistere per costruire un futuro? Un modo di essere e non uno strumento, una tecnica. Nella mentalità che viviamo, nel mondo che viviamo, tutto segnato dal profitto e dal merito l’agape non sembra trovare posto, è semplicemente relegato negli spazi di quello che chiamiamo volontariato e carità. L’agape nella nostra società può essere solo una forma di vita spirituale. Ma non credo che è solo così. io credo invece che dovremmo mettere più amore di donazione, più agape, nella vita politica, nella chiesa, nella vita sociale, nel volontariato, nella ricerca della pace, nel lavoro e nell’impresa. Finisco così: un uomo è passato per qualche anno dentro la storia degli uomini. si chiamava Gesù. Aveva il coraggio di dire che un certo mondo fatto di ipocrisia, leggi che non sono per l’uomo, violenza e ingiustizia vero i poveri non andava bene e aveva proposto un mondo nuovo fatto di agape, di amore di donazione. È passato dentro la storia degli uomini per pochissimo tempo, ma quell’amore di carità ha cambiato il mondo anche solo per un attimo. E anche noi se ci crediamo che l’amore di carità può cambiare per un attimo il mondo allora vale la pena di non mollare mai proprio su questo amore di carità.
Buongiorno
Grazie Sandro.
Spero che tu possa continuare ad aiutarci nelle riflessioni sull’Agape, perché sento che ci hai portato nel cuore del nostro vivere.