Dobbiamo andare veloci. Le necessità del mondo ce lo chiedono. Oggi andare piano vuol dire solo una cosa che qualcuno arriva prima e qualcuno rimanere indietro. Andare veloci vuol dire non soffermarsi quasi mai sul particolare, vuol dire per esempio stendere un volantino, ma non avere la cura non del volantino perchè il volantino graficamente deve essere appetibile, ma di non avere la cura di quello che il volantino narra di un evento non avere cura dell’evento. Andare veloci vuol dire che si arriva a volte con percorsi già preconfezionati e non ragionati insieme. andare veloci vuol dire entrare in un supermercato e scegliere la dove c’è scritto sconto, pensando di fare la cosa giusta. andare veloci vuol dire soprattutto lasciare indietro sempre qualcuno. Quando cammino mi sento dire perché via così piano e allora cerco di aumentare il passo, ma alla fine ne rimango stroncato, senza fiato. Una volta quando ero giovane dicevo io all’altro perché vai così piano, anzi ero più subdolo ancora, non lo dicevo, andavo forte in montagna per costringere l’altro a seguirmi e alla fine a stroncarlo facendolo rimanere senza fiato. Poi le parti si sono invertite e io oggi mi sento dire perché vai così piano. Ma ho deciso una cosa: non prendo più la rincorsa per seguire chi va più forte di me. Vado con il mio passa e mi dico, forse l’altro può capire che può aspettarmi. Non accelero più nemmeno nelle cose della vita e mi dico: magari l’atro capisce che può aspettarmi. Chissà se riusciremo a capire che vale di più il principio dell’attesa, dell’aspettare l’altro che del correre veloce nelle programmazioni, negli eventi, nel lavoro, nella scuola. Conclusione del ragionamento: se non vai veloce e non tieni il passo nella vita sei un lazzarone, un buono a nulla e quindi rimani indietro. Nel nostro pensiero che va veloce non esiste la possibilità di pensare che quello che va veloce può aspettare quello che va piano. Forse per risolvere l’enigma si tratta soltanto di andare a braccetto, imparando a sostenerci l’uno con l’altro. Solo se si va a braccetto ci si adatta reciprocamente al cammino della vita. Andare a braccetto, un bel trucco per camminare senza perdere nessuno per strada, un bel trucco per arrivare tutti insieme alla meta.