Finalmente arrivo anche io, l’uomo – l’umano. Dopo tutta quseta lunga fila di esseri viventi, di attrezzature celesti come sono la luce, le tenebre, la terra e il cielo, finalmente arrivo. Sono arrivato per ultimo non perché sono l’ultimo della fila, ma perché sono il più importante. Se guardate bene io sono il vertice della piramide, il punto più alto. Io mi nutro di io, il creatore mi ha messo nel cuore due parole, ma le ho come dimenticate: noi e custodia. Mi ha detto che potevo stare nel centro guardando ad un noi e non ad un io e che dovevo prendermi cura di tutto il creato. Io mi sono come dimenticato di queste due parole e le ho sostituite con io e padrone. Eppure devo dire che qualcuno della nostra specie ha continuato a credere in un noi e nella cura vicendevole. A me sembrano dei nostalgici di un tempo che non c’è più. Credo che la tecnica usata al meglio spazzerà via questi ultimi nostalgici dell’umano. o forse una tecnica di questo che spazza via l’umano e il noi non è proprio così perfetta. Eppure ci sono uomini e donne che sono come dei visionari, li chiamano profeti. Non sono quelli che predicono il futuro. Sono quelli che ricordano le parole del giorno della creazione e le ripetono ancora oggi. Io e cura, io e cura, così dicono e fanno questi visionari e profeti. Ora parlo a nome di uno di loro, a nome di questi visionari e profeti. Io sono l’uomo che si ricorda di essere umano e ripeto queste parole: antico Dio e creatore, basta ingiustizia, basta guerre, basta mostruosità: aiutaci a vivere da umani. Aiutaci ad essere come il primo adam- adamo di quel giardino – paradiso terrestre che contemplava il creato e non era padrone di niente, ma tutto amministrava con saggezza. Io non sono un figlio di grandi, sono figlio di questa umanità, sono figlio dell’uomo. Ti chiedo, io superstite di quella generazione di figli dell’uomo che amavano il creato e l’umanità, di donarci la forza di rimanere umani, di generare nuovi figli dell’uomo che credono nella pace, nel noi, nel rispetto di ogni diversità. So bene che siamo ancora in tanti su questa terra che crediamo nell’umano, nella vita umana. Tu che sei il creatore radunaci insieme da ogni angolo di madre terra e aiutaci a formare quel grande esercito che diffonde una parola: beati gli operatori di pace, un esercito di pace. Io non sono io, io sono noi e insieme renderemo bello questo mondo. Ma tu Dio creatore non lasciare solo questo figlio d’uomo, figlio di questa terra.
Esistono ancora uomini e donne che vivono in contatto con il proprio cuore, che praticano la cura e la meraviglia, potenti del mondo ci vogliono fare credere che non é cosi, che serve altro progresso che non é mai abbastanza. Io amo la scienza e la tecnologia, ma ricordiamoci sempre che devono essere per il nostro progresso, per migliorare la vita, per curare, per portare acqua e cibo a tutti. Cerchiamo di proteggere la nostra anima e oi nostri pensieri, la nostra immagine e la nostra purezza di bambini dalla schiavitù del progresso, non smettiamo di utilizzare il pensiero critico e la nostra immaginazione, a favore di chi vorrebbe pensare per noi. Grazie a Papa Francesco che ci mette in avviso e in attenzione sui rischi che corriamo noi e la nostra terra se smettiamo di averne cura.
Gli auguro davvero una vita lunga e serena, perché é una grande guida per i credenti, ma anche per chi é ateo o professa altre religioni, speriamo che la Chiesa continui a prodigarsi per seguire il progresso da vicino dando spunti di riflessione e messaggi importanti per come crescere insieme come un grande popolo umano e spirituale.
E grazie a te Don Sandro, la tua missione é l’accoglienza, ma credo che sei anche un grande comunicatore in grado di avvicinare a Dio i più piccoli e spaesati che hanno la fortuna di incontrarti sul loro cammino.