lunedì 27 novembre

di | 26 Novembre 2023

1 Gv. 2,12-17

Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
13Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti
e la parola di Dio rimane in voi
e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. 17E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!

Commento

Scrivo a voi. Ai padri, ai figli, ai giovani. Se volete è un esortazione famigliare e figliale a tutti i membri della comunità. Un’esortazione che chiede di essere forti nella fede, per non cadere nelle cose del mondo. anzi la lettera dice: non amate il mondo. Questa esortazione può sembrare strana. In realtà qui con mondo viene descritto tutto quello che è male, che è malvagio. Il mondo è la parte negativa della vita. l’esortazione a tutta la comunità è proprio quella di stare lontano dal male. Abbiamo scoperto come è importante amare il bene, seguire il comandamento dell’amore; essere forti nella fede vuol dire avere il coraggio di vivere il comandamento dell’amore che è il grande comandamento lasciato da Gesù. scegliendo di seguire Gesù in maniera radicale e decisa noi dobbiamo imparare a superare quel contrasto tra bene e male e prendere decisamente la via del bene.

Preghiamo

Preghiamo per Patrizia

Un pensiero su “lunedì 27 novembre

  1. Elena

    Faccio un po’ di fatica nel concepire come male, come sbagliato tutti ciò che è del mondo, nel mondo. Perché ciò che è nel mondo è anche in ciascuno di noi che il mondo lo vive, lo interpreta, ne è parte viva.
    Penso piuttosto che ognuno di noi non debba dimenticare di essere una creatura pensante, capace di amare, di discernere, di nutrire il corpo e di nutrire l’anima in modo equilibrato per essere un bene per sé e per gli altri. Credo che se il Buon Dio ci ha creati così, una ragione ci dovrà pur essere. La differenza sta in ciascuno di noi, nel proprio piccolo, nelle scelte di ogni giorno, nel nutrimento che ogni giorno vuole riservare a ciò che è bene e ciò che è male, operando pensieri, scelte, azioni. E se è pur verissimo che tutto ciò che è terreno è destinato a passare, è pur verissimo che l’amore vissuto, sperimentato con i nostri fragili mezzi, attraversa tempo e spazio. E attraversa anche la morte,resiste perché è un dono di Dio fatto a ciò che sperimentiamo con i nostri corpi.
    Preghiamo per Patrizia e per Nicoletta.

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