Non abbiamo bisogno di blocchi e altro di simile, abbiamo bisogno di produrre e correre. Parola di ministro della repubblica. Come nemmeno abbiamo bisogno di ragazzi che bloccano le strade per protestare contro l’ambiente. Abbiamo bisogno di correre e di produrre. E la temperatura della terra si alza. e noi ci facciamo una pista di sci sul Cervino disfando un chiacciaio. Mi domando se la nostra generazione ha sbagliato i conti e ha corso tanto e ha prodotto tanto, produzione di ogni tipo. Un mio amico giovane gira sempre con la bici, arriva fin quassù a Rosciano con la sua bici. Dice che la macchina non la vuole. Sarà questa la profezia di un mondo nuovo? Intanto io mi schiero apertamente con chi vuole fare uno sciopero. Magari per un giorno andremo più piano, o forse ci sarà più caos, non lo so bene cosa succederà. E poi mi schiero apertamente con quei giovani che bloccano le strade e che dicono che bisogna cambiare sistema di vita. poi non so bene cosa vuol dire cambiare stile di vita. di certo rallentare mi sembra il minimo, la scelta minimale. E voi mi direte che è una banale osservazione, che tanto non si può far niente. Magari noi di una certa età non possiamo fare molto, ma perché non lasciamo fare a chi è più giovane? Sembra che noi adulti ignoriamo che le cose non funzionano, in nome di correre e produrre facciamo finta di non vedere come stanno veramente le cose. i giovani, magari in numeri piccoli, minimali, capiscono che così non va bene. Sono minoranza e non cambieranno il motto correre e produrre, ma ci narrano di una altro mondo possibile. Questi giovani esprimono un sentimento di cambiamento di fronte alla drammaticità del momento. E io li ammiro. E sto dalla loro parte.
Anch’io li ammiro e sto dalla loro parte. Stanno facendo quello che noi adulti avremmo dovuto fare da 30 anni a questa parte. Confido nella loro sensibilità e lungimiranza.