Dove ascolto il silenzio? Il testo della parola sacra che racconta dell’incontro di Elia profeta con Dio, dopo che il grande profeta fugge dal re e della regina, è come ritmato da rumore e silenzio. Il profeta sente un fragore, un terremoto, ma Dio non è in questi grandi eventi. Come sogniamo noi questi grandi eventi. L’evento che sistema tutto. Poi passa un vento leggero, una brezza e Elia esce dalla caverna in cui si era nascosto e ascolta questa brezza leggera. il vero tema che emerge è quella della traduzione più vicina al testo originale che dice così: una voce di silenzio sottile. Ecco il grande tema. Una voce di silenzio sottile. Quando siamo scavati dal dolore, dalla disperazione, dal silenzio di Dio, dalla fatica a sperare contro ogni speranza dobbiamo tornare a sentire una voce di silenzio sottile. Ma che cosa è questa voce di silenzio sottile? Quando ci troviamo in questa condizione di dolore difficile è trovare uno spiraglio di luce e di vita e anche se per caso si apre una piccola porta di speranza non riusciamo a passare per quello spiraglio, perché non abbiamo più la forza e la voglia di spiccare il volo. E allora devo imparare e sentire una voce di silenzio sottile che è come uno spiraglio, una piccola luce da inseguire. Sono così anche i pensieri e le azioni di questo mondo travolto dal rumore della guerra. Chi riesce più a sentire una voce di silenzio sottile che parla di luce e di speranza. Io vi garantisco che faccio molta fatica a sentire una voce di silenzio sottile. Torno a sperare non perchè trovo l’idea geniale, ma perchè tengo aperto uno spazio fuori dalla caverna del mio disperare e del mio dolore per ascoltare la parola speranza, la parola libertà, la parola pace, che è come voce di silenzio sottile. Forse oggi è troppo esile e sottile questa voce di speranza per cui non la sentiamo più? forse il tema è un altro: so che devo uscire dalla caverna del mio dolore e disperazione e affinare l’udito del mio cuore per tornare a sentire voce di silenzio sottile