martedì 26 settembre

di | 25 Settembre 2023

Matteo 22,15-22

Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: “Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?”. 18Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: “Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo”. Ed essi gli presentarono un denaro. 20Egli domandò loro: “Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?”. 21Gli risposero: “Di Cesare”. Allora disse loro: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. 22A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.

Commento

L’adulazione non ha confini e tempi. I farisei sono arrabbiati con Gesù e tengono consiglio per coglierlo in difetto nei suoi discorsi. Ma il modo con cui si presentano a Gesù è appunto adulatorio. “Maestro sappiamo bene che sei veritiero e insegni la via di Dio.” Si va da Gesù per trovare in lui parole per condannarlo e lo si fa con parole che non sono vere, parole che non dicono la verità delle intenzioni dei farisei. Adulazione appunto che non cerca la verità. La questione è quella del tributo da pagare a Cesare. Questo popolo viveva una situazione difficile era un popolo liberato da una schiavitù, popolo libero che apparteneva solo a Dio e si trovava sottomesso all’imperatore romano. Gesù non cade nella trappola della risposta del sì o del no. Piuttosto si fa mostrare la moneta del tributo e dice la famosa frase: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Tutto è di Dio: la profondità della terra e le altezze del cielo e tutto quanto sta sulla terra. Di Cesare è solo quella moneta che è il segno del suo potere, eppure noi a volte per convinzione a volte per necessità ribaltiamo tutto: dichiariamo che tutto è di Cesare e a Dio lasciamo poco o niente. Invece a Dio va data la totalità della vita

Preghiamo

Preghiamo per il potere politico

2 pensieri su “martedì 26 settembre

  1. srAlida

    Tutto è di Dio..in un viaggio abbastanza lungo, ammiravo come in altri viaggi, la natura attorno a me valichi gallerie, strade ponti, fiumi… E pensavo al lavoro dell’uomo nel costruire questo. Ma allo stesso tempo avvertivo come noi stessi non avvertiamo che la forza per fare tutto viene da Dio.Mi rallegravo, perché il Signore ci ha fatti bene, anche se fragili, e ha fatto bene ogni cosa, ma noi riteniamo tutto scontato, e per di più solo opera nostra. Mi unisco alla preghiera per il potere politico e per le intenzioni, che portiamo in cuore per noi è per gli altri.

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  2. Elena

    Sto toccando, con dolore, il dolore di molti passati da qui, a Lampedusa. Ho saputo della visita, ipocrita, di alcuni dei nostri politici e del passaggio di un’umanità umile e silenziosa che accoglie altre umanità allo stremo, che raccoglie pezzi di vite e vite spezzate ogni giorno. Una presenza politica adulatrice vuole solo confondere, ingannare. Ma la presenza di Dio chiede verità, essenzialità. Preghiamo per tutti i migranti e per una politica che serva all’umanità e non alla demagogia di parole vuote e crudeli.

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