Lo dico in maniera esplicita: messa, eucarestia. Dopo aver descritto i vari cardini su cui ho fondato in questi ultimi anni la mia vita, ora dichiaro che il cardine principale è questo: la messa. Non lo dico perché sono prete e quindi è doveroso che sia così. avolte si dice che Il prete è l’uomo della celebrazione. Non ho proprio questa concezione della mia vita sacerdotale. Non sono l’uomo deputato al sacro. Ritengo che la mia vita, che ha come cardine la messa, non ha lo scopo di mettere al centro una celebrazione con il suo rito, ma la messa con il suo significato profondo. La messa dei giorni feriali la penso e la celebro con sobrietà, senza solennità, senza troppi gesti e canti, anzi per la verità, la messa dei giorni feriali mi piace anche un po’ silenziosa. Quella della domenica deve invece avere il gusto della comunità, del popolo di Dio che si incontra e vive e celebra insieme. amo dire che in parrocchia ci vorrebbe alla domenica solo una messa, quella della comunità. Capisco che per diverse esigenze non può essere così, ma vi prego, non moltiplicate messe. Ho detto che è il cardine principale della mia vita. è da quando sono piccolo che partecipo alla messa dei giorni feriale tra le 6,30 3 e 6,45 del mattino. Da piccolo come chierichetto, poi da seminarista e poi da prete, sempre più o meno a quell’ora. È il cardine principale della mia vita perché è l’inizio della mia giornata, è il cuore della mia giornata. Quante cose riesco a fare durante il breve tempo della messa del mattino: riconosco la mia fragilità e chiedo perdono, ascolto una parola che è sentiero per la mia vita, offro nel pane e nel vino la mia giornata e la giornata di tutta l’umanità, prendo il pane, corpo di Cristo e lo spezzo per tutti per ricordare come la mia vita è vita spezzata per il mondo, prego il padre nostro perché ci conceda fraternità universale e ci doni la pace, benedico e saluto tutti nel nome del Signore. Che concentrato di senso e di gesti in una messa!! Ecco perché è il cuore della mia vita