smarrimento

di | 31 Agosto 2023

Giro per l’orto e comincio a capire che alcune culture hanno terminato il loro ciclo. Si tratta di togliere foglie e rami. Per esempio le zucchine sono al termine della loro produttività. Si prepara l’orto autunnale e invernale. Così le api  sono da tempo alla fine del loro ciclo e riposano, anche se Roberto e Luca continuano il loro lavoro di ispezione, visita e nutrimento. Passa un uomo e ci chiede zucchine alla mia risposta che non ci sono mi risponde: Ma come non avete gli orti? Come se gli orti sono un affare perenne. Abbiamo le zucche e la risposta è: non mi interessano. Passa un’altra  persona e chiede miele di acacia. E io rispondo che quest’anno niente miele di acacia. Anche qui la stessa risposta: ma come non avete le api? E poi, ma adesso lo producono il miele di acacia. E io rispondo:  no andiamo all’anno prossimo. e il tipo mi dice: se vado al centro commerciale lo trovo. E io: auguri. Passa una signora e vede i nostri ragazzi e dice: ma tenete qui i clandestini? E io, no sono migranti. E lei, chissà quanti soldi prendete: ed io: tantissimi, se vuole un po’ di questi tanti soldi posso darli a lei, perché a noi avanzano. E lei, ma lavorano o sono lazzaroni? Ed io lavorano tantissimo. E lei, ho capito un altro che difende i migranti e non i nostri ragazzi italiani.  E poi per concludere questo dialogo surreale: ma avete anche ragazzi italiani. Ed io con un po’ di presa in giro e di ironia: ma certo, ma gli italiani non ci fanno arrivare tanti soldi e allora ne prendiamo pochi.  La signora se ne va sconsolata. Non ci sono zucchine nell’orto ed uno brontola, come se avesse diritto di chiedere sempre e subito quello che vuole da un orto. Non c’è miele di acacia ed uno brontola perché le api non producono tutto e subito. Una soluzione c’è: il tutto e subito del centro commerciale, perché, vero che i poveri mangiano meglio dei ricchi perché non avendo soldi vanno direttamente dal produttore, ma poi scoprono che non c’è il miele di acacia e allora tornano come i ricchi al centro commerciale. E poi ci sono troppi migranti. Soluzione: blocchiamo i confini, rimandiamoli a casa. Peccato che i confini non si possono blindare e mandarli a casa costa troppo. Io sono un po’ desolato e smarrito. Non per le zucchine che non ci sono, non per il miele che manca, non per i migranti, ma per i luoghi comuni della nostra gente.

4 pensieri su “smarrimento

  1. piera

    Sono basita e mortificata per quanto scritto….la tua parola quotidiana oggi mi lascia tanto amaro in bocca…Ma è mai possibile che la gente sia veramente così ” piccola”!? Forza dSandro, gira pagina e sii forte : fuori, quando affronti certe persone, ma soprattutto dentro, cuore e mente!! Buona VITA…

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  2. emanuela

    Ciao Don Alessandro, non ho parole … certo, però, nell’orto c’è tanta ignoranza e bergamasca … quanta delusione al giorno d’ oggi, abbiamo tutto e di più e tutto va sempre più a rotoli … figli con cattivi genitori., scuola parcheggi …ecc… un abbraccio per iniziare , speriamo una serena giornata. Emanuela

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  3. Stefano

    STRATEGIA VINCENTE: GENEROSITÀ SPERANZA PERDONO

    SEMINA IMPEGNO, raccoglierai risultati. SEMINA ONESTA’, raccoglierai onore. SEMINA GENTILEZZA, raccoglierai gratitudine. SEMINA AMORE, raccoglierai felicità. E RICORDA: anche se non dovessi raccogliere niente, NON STANCARTI DI SEMINARE!

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  4. Sabrina

    Non ti curare delle parole di chi non fa…ma ascolta il cuore di chi vive nelle tua missione. Io mi stimo e mi incoraggio da sola, se aspetto un sostegno dovrei attendermi prima ancora di iniziare! Io ti appoggio in toto come tutti quelli che ti apprezzano, capiscono il tuo lavoro che é crescere i frutti dell’anima, prima di quelli che nutrono il corpo, e ascolta di chi ti vuole bene. Grazie Don, mi piacerebbe esserti vicino nella quotidianità ma così non può essere spero che mi senti bello spirito, prego sempre per te, ti leggo per sapere come stai, non sei solo, ricordalo sempre, nonostante gli stolti

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