sabato 13 maggio

di | 12 Maggio 2023

Matteo 2,12-18

Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo”.
14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. 17Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento
grande:
Rachele piange i suoi figli

e non vuole essere consolata,
perché non sono più
.

commento

è appena nato e Gesù è già costretto a fuggire in Egitto, in terra straniera. Diviene per un periodo della sua vita, profugo. Se ricordiamo, la storia dell’Esodo, inizia con un altro Giuseppe che diventa primo ministro in Egitto e insieme a lui ricordiamo la storia di un popolo che diventa schiavo in Egitto. Ora abbiamo un nuovo Giuseppe che porta il suo figlio Gesù in Egitto. E come al tempo della schiavitù in Egitto, nasce un grande liberatore che si chiama Mosè, così al tempo di Giuseppe in Palestina nasce un nuovo liberatore dal nome Gesù. Infatti Matteo tenta in tutto il suo vangelo di dimostrare che Gesù è il  nuovo liberatore, ma non politico o sociale, ma colui che libera la vita che è nascosta in ogni uomo. Accanto a questa fuga in Egitto abbiamo il lato brutale e violento del potere: Erode fa uccidere tutti i bambini nati in quell’anno, sperando in questo modo di colpire quel bambino Gesù che dai magi era stato definito il re. Questa violenta brutale si abbatte come sempre sui più deboli e indifesi e sono le madri che piangono i loro figli. Gesù fin da piccolo si trova a condividere la vicenda di chi è profugo e a soffrire perché la violenza cieca e brutale si abbatte sui più deboli. Gesù fin da piccolo vede e porta nel suo cuore tutto questo, ma tutto questo alla fine orienterà la sua vita direzione in una direzione ben precisa che è la scelta di stare accanto a chi soffre.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i bambini

2 pensieri su “sabato 13 maggio

  1. Elena

    È sempre una pagina dolorosa questa! La storia è sempre la stessa, allora come oggi. Gesù vive la vita e la brutalità di questa storia, ma porta in Sé la speranza….
    Preghiamo per tutti i bambini.

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  2. srAlida

    Quanta e quale sofferenza vediamo attorno a noi,per tanti motivi… a volte tanta anche in noi, per questo essere contro la vita che ci avvolge e spegne la speranza di un mondo migliore. Preghiamo per bambini e perché la speranza è la vita prevalgano.

    Rispondi

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