mercoledì 26 aprile

di | 25 Aprile 2023

1 Pietro 2,13-17

Vivete sottomessi ad ogni umana autorità per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14sia ai governatori come inviati da lui per punire i malfattori e premiare quelli che fanno il bene. Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, 16come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. 17Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.

Commento

Questo testo può sembrare ambiguo visto che si parla di essere sottomessi ad ogni autorità umana. Provo a spiegarlo così. Qui si parla di sottomissione. La sottomissione ha a che fare con l’obbedienza, che non è rinuncia alla propria libertà di espressione per essere soggiogati a chi è più forte di noi o ha più potere per cui, per forza di cose si deve chinare la testa e lasciarsi imporre il giogo, covando dentro di noi risentimento, odio e rivolta. Forse la sottomissione – obbedienza è altra cosa. È la sottomissione al bene più alto a cui anche i potenti devono sottostare. L’obbedienza del nuovo credente è innanzitutto un atto libero, un’espressione di libertà; non a caso, infatti, proprio in questo contesto in cui si parla di obbedienza e di sottomissione l’autore della lettera sollecita a “comportarsi come uomini liberi”  L’obbedienza, che si esprime nella sottomissione, spinge il nuovo credente a mettere da parte le proprie esigenze, i propri interessi ed egoismi, per dare spazio alle esigenze degli altri. Ecco che allora l’obbedienza diventa un atto di accoglienza dell’altro e pone il cristiano in un atteggiamento di servizio, in cui si mira non alla propria affermazione, ma a quella dell’altro. Obbedienza, quindi, come servizio all’altro e come collaborazione. Ma a questo tipo di obbedienza anche il Re, il potente è in qualche modo  sottomesso, lui stesso deve obbedire al bene più alto che è il bene di tutti.

Preghiamo

Preghiamo per i malati

2 pensieri su “mercoledì 26 aprile

  1. srAlida

    Obbedienza come cura e servizio all’altro… Che diventa collaborazione al bene di tutti, per tutti, insieme si può questo e non da soli. Sia così per lo stare accanto ai malati, per i quali ti preghiamo.

    Rispondi
  2. Elena

    Obbedienza come accoglienza, come apertura, come impegno verso l’altro, come atto d’amore e non di costrizione. Obbedienza come scelta, allora ne comprendo il significato umile, semplice, profondo e buono.
    Preghiamo per gli ammalati nel corpo e nell’anima.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.