Si può fare cantava una vecchia canzone di Branduardi. Ne trascrivo solo una strofa: Si può fare, si può fare. Si può prendere o lasciare, Si può fare, si può fare. Puoi correre, volare. Puoi cantare, puoi gridare. Puoi vendere, comprare. Puoi rubare, regalare. Puoi piangere, ballare. Mi è passata per la mente questa canzone quando ho pensato ad una persona che con forza mi diceva: reverendo questo si può fare e questo no. Questo è giusto e questo è sbagliato. Se lei non sa distinguere con chiarezza quello che si può fare e quello che non si può fare non va bene (tale persona ha usato un altra espressione che non trascrivo) l’argomento era il mondo lgbt+. Continuando questa persona mi dice : questa è la famiglia vera, questa non è la famiglia vera. E poi aggiunge: e meno male che adesso ci sono quelli che metteranno apposto anche questa questione (forse alludeva al fatto che ci sono al governo quelli che affermano la vera famiglia?) Siccome è un periodo che non ho voglia di grandi discussioni, ho semplicemente risposto: siamo tutti figli di Dio, tutti possiamo amare, tutti possiamo cercare la nostra strada per amare in pienezza e fedeltà. E me ne sono andato. Non sono arrabbiato con questa persona; sono invece deluso del fatto che stiamo ancora a distinguere secondo queste categorie le persone. Esiste una famiglia giusta e esiste una famiglia sbagliata. Questo non mi va proprio. Oggi il vangelo del giorno ci dice che Gesù chiama Matteo il pubblicano e poi si siete a tavola con i suoi amici che sono tutti pubblicani e peccatori. E alla fine dice che lui è venuto non per i giusti ma per i peccatori. Che cosa si può fare: accogliere il vangelo della grazia che mi fa sentire peccatore graziato da dio, e mi permette di sedere a tavola con tutta l’umanità, anche con chi appartiene al mondo lgbt+ e dichiarare che c’è un vangelo della grazia per tutti. Che cosa non si può fare? Pensare che questo vangelo della grazia chieda un cambiamento a chi non è nel giusto perché appartiene al mondo lgbt+ e non chieda conversione a me stesso che sono in apparenza nel giusto. No, questo non si può fare, chiedere agli altri conversione e non chiederla a me stesso.
Grazie, per il tuo giusto coraggio… Ce ne bisogno!
Ciao don Sandro, io penso che chi continua a ragionare così a proposito delle persone lgbt, nel momento in cui scoprisse di avere magari un figlio o un familiare che si dichiara lgbt, comincerete a ragionare in modo diverso.
Giorgio