Apocalisse 20,1-6
E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell’Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; 3lo gettò nell’Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po’ di tempo. 4Poi vidi alcuni troni – a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare – e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6Beati e santi quelli che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per mille anni.
Commento
Apriamo un nuovo capitolo che ci porterà all’ultimo capitolo del libro dell’apocalisse. Siamo come chiamati a tirare le somme di tutto quanto abbiamo letto e commentato finora. Speriamo di riuscirci. Qui ci imbattiamo in un numero, i 1000 anni. Esisteva già una teoria diffusa tra i giudei circa i 7000 anni della durata del mondo e sul regno intermedio del Messia: la durata di questo periodo è indicata in molti modi, ma alcune importanti fonti parlano di mille anni. Giovanni riprende questa teoria e la sviluppa a suo modo. Ci sono due strade per intendere questo numero. La prima è quella cronologica, cioè l’idea che la presenza di Cristo come Messia salvatore doveva durare mille anni e poi il re messia finiva e finiva il mondo. Tale teoria è stata condannata dal concilio di Efeso nel 431 d.c. la seconda teoria è quella simbolica. Con questa immagine Giovanni sembra presentare l’influsso potente del Cristo sulla storia; ma, intendendo questi mille anni come il periodo che va dalla risurrezione di Cristo fino alla sua venuta gloriosa, che non sappiamo quando sarà. Quindi in questa interpretazione simbolica dei mille anni che è quella più corretta, non si fa altro che ribadire che Gesù risorto sarà presenta nella storia degli uomini da suo inizio fino alla fine.
Preghiamo
Preghiamo per i nostri ragazzi
Che bella la seconda teoria.. Che dà speranza grande, e che corrisponde ala misura del nostro credere.. Mentre per i ragazzi, I bambini I giovani chiedo al Signore e a Maria di renderci più consapevoli della presenza del Risorto nel nostro cammino quotidiano. Per la pace del mondo e per i malati più gravi preghiamo.
Ho sempre pensato ai numeri biblici come ad un voler indicare tempi lunghi. Non conosco le simbologie numeriche, ma penso a molto tempo, un tempo dilatato che possa permettere ad ogni uomo una conversione della propria vita, una riflessione profonda sul bene e sul male, sulle scelte che può e vuole operare. Il tempo non gli manca. Ma il tempo, per ogni uomo e per ogni storia finisce. È importante ricordare che siamo esseri finiti in un tempo finito. Ciò che rende infinite le storie e le vite è l’amore. Quello che il Padre ci ha concesso di conoscere, coltivare, espandere ,boltre ogni storia ed oltre oggi tempo…