Apocalisse 19, 1-4
Dopo questo, udii come una voce potente di folla immensa nel cielo che diceva:
“Alleluia!
Salvezza, gloria e potenza
sono del nostro Dio,
2perché veri e giusti sono i suoi giudizi.
Egli ha condannato la grande prostituta
che corrompeva la terra con la sua prostituzione,
vendicando su di lei
il sangue dei suoi servi!”.
3E per la seconda volta dissero:
“Alleluia!
Il suo fumo sale nei secoli dei secoli!”.
4Allora i ventiquattro anziani e i quattro esseri viventi si prostrarono e adorarono Dio, seduto sul trono, dicendo:
commento
abbiamo a che fare ancora con un inno, che interrompe per un attimo la narrazione. Si tratta di un testo che è come diviso in due parti. La prima parte è un canto di alleluia, la seconda parte è un dialogo con l’angelo. Vediamo la prima parte, il canto dell’alleluia. La cosa interessante che emerge è un’espressione che nel testo in italiano non emerge. È l’espressione Lodate Dio, date lode a Dio per tutto quello che di grande Lui ha fatto per il creato. Il testo di questo inno esalta in grande modo la grandezza di Dio che dopo tutto il male che si è visto e che è stato narrato arriva a salvare l’uomo e il creato. Nel testo compaiono ancora gli anziani e gli esseri viventi che proclamano la grandezza di Dio. Al centro dell’inno compare la parola amen che significa: credo in tutto quello che è detto e scritto. In pratica l’autore dell’apocalisse non soltanto descrive il Signore del cielo e della terra come il salvatore dell’umanità, ma chiede a tutti noi di credere, di dichiarare il nostro amen, di professare la nostra fede in Lui. Solo con un atto di fede vero nel signore salvatore si supera la fatica del male.
Preghiamo
Preghiamo per Marta
Amen! Alleluia! Potrebbero essere le parole del credente… Atto di fede che si rinnova nel quotidiano, al di là di ogni apparenza aumenta Signore la mia la nostra fede! Ti preghiamo per Marta, e per le persone più in difficoltà.
C’è grande bellezza nel racconto di Apocalisse, c’è movimento interiore, c’è fede, c’è entusiasmo nel cantare lode a Dio e
nel riconoscere quanto meravigliosa è la Sua opera! C’è gioia nel proferire Alleluia, Amén!
Dove sono finite la bellezza, la riconoscenza, lo stupore, la fede gioiosa nel nostro dire Alleluja e Amen? I nostri riti sono così seri,vteisti, trascinati dall’abitudine, dal non conoscere il significato di queste parole…
Dov’è la gioia del rapporto con Te, mio Dio, nei nostri riti, nelle nostre preghiere, nel nostro inviarti e ringraziarti di ogni giorno?
Fa’ che non perdiamo la meraviglia di un amore senza eguali….
Per Marta la preghiera odierna!