lunedì 28 novembre

di | 27 Novembre 2022

Apocalisse 18,9-20

I re della terra, che con essa si sono prostituiti e hanno vissuto nel lusso, piangeranno e si lamenteranno a causa sua, quando vedranno il fumo del suo incendio, 10tenendosi a distanza per paura dei suoi tormenti, e diranno:
“Guai, guai, città immensa,
Babilonia, città possente;
in un’ora sola è giunta la tua condanna!”.
11Anche i mercanti della terra piangono e si lamentano su di essa, perché nessuno compera più le loro merci: 12i loro carichi d’oro, d’argento e di pietre preziose, di perle, di lino, di porpora, di seta e di scarlatto; legni profumati di ogni specie, oggetti d’avorio, di legno, di bronzo, di ferro, di marmo; 13cinnamòmo, amòmo, profumi, unguento, incenso, vino, olio, fior di farina, frumento, bestiame, greggi, cavalli, carri, schiavi e vite umane.
14“I frutti che ti piacevano tanto
si sono allontanati da te;
tutto quel lusso e quello splendore
per te sono perduti
e mai più potranno trovarli”.
15I mercanti, divenuti ricchi grazie a essa, si terranno a distanza per timore dei suoi tormenti; piangendo e lamentandosi, diranno:
16“Guai, guai, la grande città,
tutta ammantata di lino puro,
di porpora e di scarlatto,
adorna d’oro,
di pietre preziose e di perle!
17In un’ora sola
tanta ricchezza è andata perduta!”.
Tutti i comandanti di navi, tutti gli equipaggi, i naviganti e quanti commerciano per mare si tenevano a distanza 18e gridavano, guardando il fumo del suo incendio: “Quale città fu mai simile all’immensa città?”. 19Si gettarono la polvere sul capo, e fra pianti e lamenti gridavano:
“Guai, guai, città immensa,
di cui si arricchirono
quanti avevano navi sul mare:
in un’ora sola fu ridotta a un deserto!
20Esulta su di essa, o cielo,
e voi, santi, apostoli, profeti,
perché, condannandola,
Dio vi ha reso giustizia!”.

Commento

Il testo riprende ancora tutti i temi precedenti e li specifica. È un lungo elenco di ricchi e di ricchezze. Tutti alleati con la grande Babilonia che, ormai caduta, fa cadere anche tutti questi ricchi mercanti e commercianti. Interessante è vedere la lucidità con cui l’autore dell’Apocalisse definisce e narra della storia. Quando non si costruiscono alleanze necessarie per la vita, per la giustizia, per la pace, per il bene comune alla fine tutte le vicende umane finiscono nel nulla. È una grande riflessione su come il credente e la comunità cristiana  possono e devono affrontare il tema dello stare dentro il mondo. Cosa vuol dire essere liberi di annunciare il vangelo? Cosa vuol dire cercare alleanze o anche solo collaborare con il mondo? Come affrontare il tema delle ricchezze? Tutto questo è scritto nel libro dell’apocalisse. Quindi un libro che in apparenza parla solo di male e di bene, di simboli e di numeri da catastrofe, diventa invece una profonda e radicale riflessione sul mondo e sul modo con cui i credenti stanno nel mondo. La strada che percorre Giovanni nell’apocalisse e che propone alla comunità cristiana è quella della fedeltà al Vangelo, della testimonianza coraggiosa fino al martirio.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

Un pensiero su “lunedì 28 novembre

  1. Elena

    Stare dentro alla giustizia divina non ci rende ricchi di cose, ma dà un senso profondo a realtà di vita vera che fioriscono dentro di noi. Non marciscono, non andranno perdute! Potremo sempre averne cura, come Gesù ci ha insegnato e ci permettono ora di vivere una vita nuova già dentro a questa nostra vita. Preghiamo per la pace ed una vita più giusta per tutti.

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