Apocalisse 18,1-8
Dopo questo, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore. 2Gridò a gran voce:
“È caduta, è caduta Babilonia la grande,
ed è diventata covo di demòni,
rifugio di ogni spirito impuro,
rifugio di ogni uccello impuro
e rifugio di ogni bestia impura e orrenda.
3Perché tutte le nazioni hanno bevuto
del vino della sua sfrenata prostituzione,
i re della terra si sono prostituiti con essa
e i mercanti della terra si sono arricchiti
del suo lusso sfrenato”.
E udii un’altra voce dal cielo:
“Uscite, popolo mio, da essa,
per non associarvi ai suoi peccati
e non ricevere parte dei suoi flagelli.
5Perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo
e Dio si è ricordato delle sue iniquità.
6Ripagàtela con la sua stessa moneta,
retribuitela con il doppio dei suoi misfatti.
Versàtele doppia misura nella coppa in cui beveva.
7Quanto ha speso per la sua gloria e il suo lusso,
tanto restituitele in tormento e afflizione.
Poiché diceva in cuor suo:
“Seggo come regina,
vedova non sono
e lutto non vedrò”.
8Per questo, in un solo giorno,
verranno i suoi flagelli:
morte, lutto e fame.
Sarà bruciata dal fuoco,
perché potente Signore è Dio
che l’ha condannata”.
commento
Compare un altro angelo e si apre una nuova scena. La caduta di Babilonia era già stata annunciata, ora viene ripresa in un altro modo. Viene detto il motivo per cui la grande città cade e le conseguenze di tale caduta. La città è ridotta ad un ammasso di rovine, vi è come una simbolica ubriacatura delle genti che sono corrotte; il lusso, il commercio sfrenato, la ricchezza sfrenata sono le cause della caduta di Babilonia. Sono tre le categorie di persone che si sono lasciate contaminare dalla ricchezza sfrenata: i re, i mercanti e i comandanti di navi, in pratica il potere politico, economico e commerciale che avevano la propria sorgente, la propria alimentazione e il proprio sbocco nella grande metropoli. È una immagine efficace di quanto il culto del denaro possa corrompere la vita stessa delle città. E se pensiamo alle città contemporanee, tocchiamo con mano le drammatiche ingiustizie che lacerano coloro che le abitano. E vediamo crescere sempre più la distanza tra i pochi ricchi sempre più ricchi e le masse di poveri sempre più poveri. Giovanni ci mostra la severità del giudizio di Dio per i corruttori, mentre il suo cuore si commuove per gli oppressi e per i giusti.
Preghiamo
Preghiamo per Marco
… Ogni viandante ne fa vendemmia.. I viandanti sono anche slpledide persone, ma riguardo al nostro cuore non permettere che tutti facciano vendemmia… Donaci Signore di essere uniti a Te, con il cuore. Pregando per Marco.
Cammino per San Francisco. È una città ordinata, pulita, moderna, efficiente, giovane, frizzante, operosa. Bella! Sotto a grattacieli, specchi di lucidi vetri oscurati e oscuranti, sono tanti gli homless. A volte sdraiati sulle loro poche cose, a volte in giro coi carrelli della spesa a raccogliere rifiuti da tenere per sé o da riciclare, a volte urlanti nei parchi cittadini in cui non c’è un solo filo d’erba fuori posto. Mi dicono che molte città americane li spediscono qui, a San Francisco, perché il comune offre loro piccoli lavoretti ed è più tollerante. Gli homless si inventano piccoli lavori di sopravvivenza ed hanno piccole sovvenzioni.
Altra città: Las Vegas , la Babilonia americana, la prostituta città in cui la gente si perde, ebbra di un sogno che non ha riscatto, né più bellezza.La ricchezza fa a pugni con la povertà: qui gli homless sono molti di più, non lavorano questi, sono abbandonati alla carità sdegnosa dei passanti. Non c’è empatia, né accoglienza, sono persone scomode in questa opulenta città costruita sul denaro. La povertà è anche in tutti i club e nei casinò, la respiri negli sguardi stanchi di chi tira mattino sperando in un futuro fortunato. Tutto è piegato e riverente al dio denaro, persino nei giovani camerieri che fanno orari assurdi respirando fumo nei locali lussuosissimi, aperti a tutti, perché tutti possano avere la loro occasione per perdersi….
Ma Babilonia è anche qui da noi, nelle nostre famiglie che si smarrìscono dietro falsi miti, falsi valori, dietro apparenze vuote che crollano al primo colpo di vento.
Tutti sperimentiamo miseria e povertà che vengono da realtà ingiuste e selettive. Tutti sperimentiamo il male insito in falsi tesori, in false idee, in falsi miti…. Apocalisse è ieri, oggi, domani.
Dove sei, Tu, Signore in tutto questo? Forse nella scintilla di luce che ancora brilla dentro ciascuno? Forse in quell’amore che crede ancora alla gratuità? Forse nella pietà che vede l’uomo prima dei traffici? Ecco, là dove Tu sei, aspettaci, tienici per mano, affinché non ci smarriamo anche noi…