Mi mescolo con mezzo mondo, non ho paura delle contaminazioni. Non ho paura di contaminarmi io uomo casto, con il mondo diverso dal mio. Non perdo la mia castità per questi mescolamenti. La perdo invece quando mi chiudo, quando costruisco non la castità, la limpidezza, il rispetto, la comunionalità dei rapporti, ma quando mi chiudo nella casta dei puri che non si mescolano con il mondo. Questo è il vero pericolo: non far mescolare le persone tra di loro (è questa l’origine della parola portoghese casta: non contaminata), di non far toccare tra di loro i diversi, ma solo i simili, di difendere il proprio pezzo, il proprio confine ad ogni costo, come una casta. Vedo un certo pericolo in queste elezioni di un impoverimento del mescolamento a favore di una casta che non è solo quella della politica, ma anche della chiesa e della nostra gente. In questi mondi così casti (nel senso negativo del termine) la prima regola che si impone è quella di non farsi avvicinare e toccare dal diverso, da chi non la pensa come noi, da chi è di un mondo diverso. L’unico spazio in cui faccio un po’ fatica a lascarmi contaminare è quello del cibo. Amo troppo la nostra cucina bergamasca. Ma se guardiamo la storia dell’uomo essa ha camminato in avanti quando la biodiversità della creazione e dell’umano si è mescolata. Lì, in quegli spazi di mescolamento ci sono stati significativi passi avanti. Perché tutto questo? Perché nella difesa strenua dei miei confini alla fine si vive solo per questo e non si da spazio alla creatività di chi mescolandosi inventa continuamente sempre cose nuove. È così anche per la chiesa. Quando sa accogliere veramente e con purezza di ideali tutto quello che sta al confine e non fa quell’operazione di portar dentro per omologare il tutto, ma semplicemente ascolta e accompagna, allora si offrono spazi di creatività, di fantasia, di progettualità nuova. Amo la castità dei rapporti, non amo la casta come muro di difesa, amo la mescolanza dei rapporti costruiti sulla castità della limpidezza e della chiarezza della fraternità.
Grazie don x questa importante riflessione.grazie!!
Facciamo “lavorare” chiunque prima di giudicare…. Forse anche così si esce da una casta…. osservando l’operato non con il pregiudizio…
Anche se credo non ci sia similitudine tra i due argomenti citati, in natura, si tende a preservare la biodiversità.
Grazie per la tua riflessione.