Joan Baez cantava grazie alla vita che mi ha dato tanto. Io posso cantare come lei: grazie alla vita che mi ha dato tanto. Questa è la bella storia che voglio raccontare oggi. Il don Roberto alla fine della messa domenicale faceva un lungo elenco di persone e cose da ringraziare. Era come il buon annuncio per la settimana che iniziava. Eccolo il mio elenco di buone notizie. Grazie per i miei genitori e la mia famiglia, mi hanno regalato un fede tosta, ma serena, mi hanno regalato un senso critico per la vita. Grazie a tutti gli ambienti che da ragazzo ho frequentato. Le scuole, gli oratori, gli amici, i campeggi, i cre, le associazioni. Mi hanno insegnato che la vita è un dono, un incontro, un impegno da vivere non tanto con serietà, ma con passione. Grazie ai tanti maestri della mia vita. non ne nomino nessuno, perché ne dimenticherei troppi; ma sono tanti davvero questi maestri di vita. Grazie agli amici, io che sono così preso da me stesso e dalle mie continue lamentele, devo dire che da sempre e anche oggi gli amici ci sono sempre stati. Grazie al mio corpo che mi ha sorretto in montagna, che mi ha accompagnato quando giravo con la bici e che è stato buon compagno di viaggio durante i miei pellegrinaggi. Grazie a tutti i ragazzi che ho incontrato, mi hanno tenuto vivo. Grazie a educatori, catechisti, animatori che con me hanno sempre condiviso l’avventura dell’educare le giovani generazioni. Grazie alle famiglie, mi hanno aiutato a capire il mondo reale, non quello che io prete volevo costruire, mi hanno messo davanti il quotidiano e il reale. Grazie ai poveri che mi hanno messo sulla giusta strada del vangelo, grazie a don Roberto che con il suo sguardo, la sua malattia, le sue parole hanno rimesso in sesto la mia vita , grazie a Dio perché ti ho conosciuto e ti conosco sempre più come padre di misericordia e mai come giudice severo. Davvero grazie alla vita perché per me è stato un buon racconto.