Mi hanno insegnato che il mestiere va rubato, lo devi rubare a chi è esperto, a chi è maestro. me lo ha detto mio nonno, mio padre, lo visto fare ogni giorno al patronato, me lo ha detto mille volte il don Roberto. Vedo il Massimo che ruba il mestiere di fare la marmellata a Elena, vedo il Mounir che ruba il Mestiere di fare l’ortolano a Claudio a Damiano e a Renato, vedo il Vova che ruba il mestiere del falegname a Renzo e Emilio. Li guardo e mi domando se impareranno un mestiere. Anche io rubo il mestiere, non sono un maestro, sono uno che ruba il mestiere. Nell’essere prete rubo il mestiere ad alcuni saggi preti che ho conosciuto. Qui alla cooperativa rubo il mestiere dell’educatore a chi è più esperto di me (Francesco, Cristiana, Damiano e tanti altri, tutti qui in cooperativa sono miei maestri.) Anche da Francesco rubo il mestiere di curare le api. Il gatto Faraone mentre e scrivo è qui addosso a me e da lui imparo l’arte di fare il filosofo ruffiano. Anche quando scrivo i miei pensieri sono un semplice apprendista. Ho tanti maestri. Mi piace leggere e quindi poi da loro raccolgo idee e spunti. Certo li racconto a modo mio, narro le mie storie, ma amo abbeverarmi alla sapienza di tanti saggi. Ma soprattutto sono e voglio rimanere apprendista della parola sacra e di chi in modo mirabile la commentata. Dalla parola sacra e dai loro commentatori prendo spunto ogni giorno. Amo rimanere apprendista e mai maestro. E allora dopo questa lunga tirata, ecco che ritorno al tema del volontariato e lo faccio citando un mio maestro: Luigino Bruni: “Il volontariato oggi è maturo per dimostrare che un’economia del dono è sempre più necessaria affinché l’economia tutta sia imperniata sull’uomo e non sulle retoriche del management. Per questo il volontariato è un traino laddove sa mostrare che la vera gratuità genera legami.” Il volontariato come economia del dono che genera veri legami. Mi pare che per oggi possa bastare. Grazie amici e maestri della mia vita. Che io possa rimanere semplice apprendista che rubo il mestiere ai saggi.
La vita è un continuare ad imparare…sono contento di aver trasmesso qualcosa a Mounir….ma anche lui ha trasmesso del suo a me e il mio Ale…..
Apprendere e imparare, apprendista della vita, e da ognuno sempre dovrebbe essere… Mi faceva specie quando guardavo la parte del ‘Eco di Bergamo la ricerca di lavoro, che la parola “apprendista” non ci fosse, volevano e forse vogliono già gente imparata tutti.. Come si può non imparare? E sopratutto dalla vita? E poi condividere ciò che imparato.