Come sempre faccio i calcoli sbagliati, ma soprattutto non è che faccio i calcoli sbagliati, non so dire dei forti no. Avevo pensato: questa settimana non ci sono i ragazzi. Rimango un poco a Rosciano faccio un po’ di orto, sistemo le mie cose, leggo e prego e via così una settimana per me. Ed invece qualcuno dei ragazzi è venuto, per casa sono passate un sacco di persone, preti, giovani, amici, chi lavorava, chi voleva parlare. E poi tante altre cose ancora. Insomma settimana piena. Non mi lamento per la settimana piena, tanto sono tutte così. Non è il problema della settimana piena. Non voglio cadere nel vittimismo e altro simile. E allora partendo da questo fatto ricavo una storia bella. È la storia che può capitare a tutti nella misura in cui la porta di casa è aperta e in casa c’è qualcuno che tiene acceso un focolare, che poi vuol dire che in casa c’è sempre qualcuno. La bella storia è questa. È una lezione di vita che mi ha insegnato un bambino di nome Michele con la sua famiglia. Michele era ammalato, adesso è in paradiso. I genitori decidono con tutta la famiglia che la porta di casa deve rimanere aperta per accogliere tutti coloro che vogliono venire a trovare Michele. E lui era contento quando arrivava qualcuno. Non vi dico quanta gente è passata per quella casa e sempre c’era una porta aperta e qualcuno che accoglieva. È stato un piccolo miracolo quel tempo della malattia. Porta sempre aperta e qualcuno sempre in casa. Dal Michele e dalla sua famiglia ho imparato a tenere la porta di casa sempre aperta e a stare in casa. Era così anche da don Roberto. Porta di casa aperta e qualcuno sempre presente. E io sono così: porta aperta e gente che va e viene. Anche il gatto faraone si è ormai abituato alla porta aperta e alla gente che va e viene. E allora questa settimana non è poi stata così male proprio perché è passata un sacco di gente. Io sono la porta delle pecore, dice l’uomo Gesù. Una porta lascia entrare, ascolta e poi lascia uscire. Vorrei essere anch’io porta che lascia entrare storie nel cuore, le ascolta e poi le lascia andare. Le prime due cose mi risultano facili: lascio entrare e ascolto, lasciare andare mi è più difficile. Porta sempre aperta e esserci. sono più preoccupato non se trovo la porta delle chiesa chiusa, ma se trovo la porta della casa e del cuore chiusa.
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Grazie don Sandro per questa meditazione. C’ è un tempo per tutto: camminare, conoscere, sperimentare, crescere, sbagliare, correre, parlare… ma se non c è un tempo in cui accogliere e ascoltare poco si va lontano, spesso si causano danni.