Ma i giovani sono ancora capaci di educare, di lasciarsi educare a dei valori? Più in generale i giovani sono educati? Educati al rispetto? Educati ai valori? Educati di loro proprio? È un tema che lascio discutere ad altri. Non solo perché non sono esperto, ma perché è un tema che posto così mi interessa poco. Perché direte voi? È invece un tema fondamentale! Non sono d’accordo, non tanto se questo tema dell’educare è importatane. Di fatto lo sappiamo tutti quando è importante questa questione dell’educare. Credo invece che tale argomento posto in questo modo, se i giovani sono educati e sanno educare, è sbagliato. Come prima cosa perché nel momento in cui è posta tale domanda è già data la risposta. Ponendo la questione così arrivavamo alla conclusione che i giovani non sono e non sanno educare. Ma questo è un buon pregiudizio. Ho vissuto l’altro ad una giornata con un gruppo scouts e le loro famiglie e alcuni nostri ragazzi e volontari. Una giornata semplice, in cui questi giovani scouts non hanno mostrato se sono educati e se sanno educati, ma hanno fatto vedere la loro passione per quel mondo che è lo scautismo. Tutto fatto da giovani, tutto organizzato e funzionante, tutto che dava l’idea di serenità. Almeno quello che ho visto io nelle poche ore in cui sono rimasto lì con loro. Ecco come pongo io il problema: passione, entusiasmo, serenità, gioia di vivere. E non sono forse valori questi? E poi mi è sembrato che tutti cercavano in qualche modo di star dentro, non tanto ad un regolamento, ma ad un modo di vivere, di essere, di partecipazione. Funzionava il campo scouts che ho visto e funzionava bene. A me quelle tende costruite su delle palafitte sopra la piante un po’ di timore me lo mettevano addosso. Loro si sentivano a loro agio. Io da adulto non vedevo l’ora di fare una bella predica sul disordine, loro al momento giusto si sono riordinati con le loro belle camice per partecipare alla messa, la loro divisa. Io da adulto brontolone mi sarei lanciato in una filippica sul valore della messa e della partecipazione. Loro senza dire niente hanno partecipato con attenzione. Bella storia non è vero? Due brevi considerazioni finali. La prima: un grazie a quelli che, nel mondo scout vengono chiamati i capi per la loro passione e costanza e attenzione nei confronti dei più giovani. E poi la seconda questione: per vedere così tanto entusiasmo, passione e organizzazione ci vuole tempo, non è una cosa improvvisata in un campo. Anni e anni di vita insieme porta a questo. La costanza dell’incontro è l’arma vincente dell’educare. E poi gli scouts mi piacciono perché mio papà era scouts e lui questa cosa la tenuta come il più bel dono di tutta la sua vita.