Fossati canta così: “La costruzione di un amore Spezza le vene delle mani Mescola il sangue col sudore Se te ne rimane. La canzone si intitola appunto la costruzione di un amore. Nel testo si trova scritto anche: Si dice “che bello tornare alla vita Che mi era sembrata finita. Che bello tornare a vedere” E quel che è peggio è che è tutto vero. Potete ascoltarla tutta questa canzone, è meravigliosa! Ho provata a parafrasare questa canzone cambiando il tema. Mi sembra che queste parole si adattano benissimo al tema del fallimento e del ripartire. E allora ne è uscito questo. La costruzione di un ripartire spezza le vene delle mani. È vero: riscostruire, ripartire, riprendere dopo un fallimento è uno spezzare le vene, perché è fatica pura, perché le mani non reggono la forza d’urto del fallimento e del ripartire. Mescola sangue e sudore. Non posso non pensare a quell’uomo Gesù che nel massimo del suo fallimento, là, in quell’orto del Getsemani mischia sangue e sudore per rilanciare la sua vita verso il Golgota. Doveva rimanere fedele fino in fondo, anche dentro il tradimento di Giuda, dentro il rinnegamento di Pietro, dentro la solitudine di quel momento. Rilanciare un fallimento, con sudore e sangue. Ecco il modo con cui ripartire dopo un fallimento. Ma la canzone dice anche che bello tornare a vedere, che bello tornare alla vita. Ancora l’uomo Gesù dopo la croce torna alla vita, torna a vedere in modo nuovo. Ha rilanciato il fallimento ed è tornato alla vita. E i suoi amici che sono anche loro tornati alla vita, sono tornati a vedere e riconoscono che è proprio così. E quel che è peggio è che è proprio così. Quello di cui abbiamo scritto è un piccolo percorso che nasce dalla mia vita. Dal fallimento alla rinascita. Quel che è peggio è che se ci credo è proprio così. È il mio, il nostro futuro. da domani ci sarà una piccola (spero non banale) sorpesa.