Sciamano ancora le api. Si cacciano in un posto difficile da raggiungere, su un ramo in cima ad una pianta. Altezza circa 10 metri. Di notte penso a tante cose, ma anche a come raggiungere le api. Mi sono detto che non le voglio perdere. In qualche modo le posso recuperare, le devo recuperare. La mattina arrivo a Rosciano e inizio a mettere in atto il mio piano. Da solo certo non ce la faccio. E allora chiamo amici e persone, arriva anche un tipo di Chiuduno che andava per i suoi affari e si ferma a guardare e poi a darci una mano. Prima domanda: chiamo gli amici e le persone solo perché ne ho bisogno o per altro, per amicizia o perché credo veramente nell’aiuto vicendevole, nel gioco di squadra? Lo ripeto: metto in atto il mio piano per raggiungere lo sciame che sta su in alto sulla pianta. Ma il mio piano è fallimentare. Non può funzionare. E allora incomincio a ragionare per mettere in atto un altro piano. Poi arriva uno e da un suggerimento, mi sembrava un’idea balorda e ritorno sulla mia idea. Sono un testone io, le mie idee sono quelle giuste e vere. Poi un altro prende l’idea del primo amico e l’aggiusta un po’; si apre come uno spiraglio, capisco che ce la possiamo fare, a quel punto mi viene come una genialata, mettiamo insieme tutte le idee, facciamo gioco di squadra e vedrai che ce la facciamo a tirare giù questo sciame di api che si era infilato in un posto complicatissimo. Lascio fare, lascio condurre il gioco ad altri, io mi metto a disposizione per mettere in atto l’operazione. E l’alveare è venuto giù e alla sera con Francesco che passa, ritorna a casa, ritorna nell’apiario. Gli amici si chiamano per pura utilità quando vuoi fare di testa tua a costo di sbagliare, loro vengono per aiutarti e tu non fai altro che dare ordini. Gli amici sono amici veri anche quando li chiami per darti una mano se sai ascoltare anche loro, se sai tirarti da parte e lasciare spazio alle loro idee, che poi sono quelle vincenti. Passa un gruppo di ragazzi di una scuola, ci guarda e pensa: ma questi sono tutti matti a correre dietro alle api. Io non sono matto perché corro dietro alle api, io sono matto perché corro dietro ad un gioco di squadra.