Continuo nella mia combinazione di lettere, parole e frasi. Il tutto per comporre pensieri che possono dare prospettive per il futuro. Aspetto sempre vostri suggerimenti, non per inventare cose nuove da fare, anche solo per confrontarci un po’, per aprire discussioni. Non abbiate paura. Scrivo anche io tutti i giorni che non so scrivere bene. Giornata del 25 aprile, sembra tutto in apparenza un gran risposo. In realtà cerco di rimettere insieme un pò di cose da fare, da sistemare. Faccio anche un giro tra le piante, nell’orto, guardo le api. Mi diverto anche. Ma quando arrivo tra le piante mi accorgo che c’è qualcosa che non va. I fiori se ne sono andati, vedo un po’ di piccolissime prugne, ma le foglie sono un malandate. Sono malate. Questa malattia mi sembra che si chiama la bolla della susina. Vado a cercare un prodotto per fare i trattamenti, ovviamente biologico. Mamma mia quanto costa! Quanto costa curare una pianta, ma quanto costa curare l’umanità. lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo ancora con il Covid. Abbiamo rischiato di far fallire tutto. Una sanità poco preparata? Spero di no, ma qualche dubbio mi rimane. E penso a tutti quei popoli, quelle persone che non possono accedere alle cure mediche perché non ci sono le risorse, perché la sanità è tutta a pagamento, perché non ci sono le struttura adatte. E poi non ci sono solo le malattie del corpo, ma anche quelle malattie dell’anima e della mente. E quanto costa curare anche queste! Credo che questa della sanità e dell’accesso a tutte le cure mediche è una delle grandi ingiustizie del nostro tempo ed anche qui chi ci rimette sempre sono i poveri e gli scarti del mondo. Dico solo questo: i grandi progressi economici e tecnologici non sempre aiutano a far progredire anche l’uguaglianza sociale e sanitaria, non basta a migliore il benessere dei popoli, o meglio potrebbe bastare ad una condizione: che si arrivi ad un’equa distribuzione delle risorse, il benessere deve essere usato non per creare super ricchi, ma anche per dare medicine e sanità a tutti popoli. Mi accorgo che sto sognando un po’, comunque sono indignato per queste disuguaglianze enormi.