lunedì 14 Marzo

di | 13 Marzo 2022

gen 35,1-29

1 Dio disse a Giacobbe: “Àlzati, sali a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi lontano da Esaù, tuo fratello”. 2Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: “Eliminate gli dèi degli stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti. 3Poi alziamoci e saliamo a Betel, dove io costruirò un altare al  “. 4Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dèi degli stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi, e Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem. 5Poi partirono e un grande terrore assalì le città all’intorno, così che non inseguirono i figli di Giacobbe. 6Giacobbe e tutta la gente che era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nella terra di Canaan. 7Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo El-Betel, perché là Dio gli si era rivelato, quando fuggiva lontano da suo fratello. 8Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al di sotto di Betel, ai piedi della quercia. Così essa prese il nome di Quercia del Pianto. 9Dio apparve un’altra volta a Giacobbe durante il ritorno da Paddan-Aram e lo benedisse. 10Dio gli disse:
“Il tuo nome è Giacobbe.
Ma non ti chiamerai più Giacobbe:
Israele sarà il tuo nome”.
Così lo si chiamò Israele. 11Dio gli disse:
“Io sono Dio l’Onnipotente.
Sii fecondo e diventa numeroso;
deriveranno da te una nazione
e un insieme di nazioni,
e re usciranno dai tuoi fianchi.
12Darò a te
la terra che ho concesso
ad Abramo e a Isacco
e, dopo di te,
la darò alla tua stirpe”.
13Dio disparve da lui, dal luogo dove gli aveva parlato. 14Allora Giacobbe eresse una stele dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libagione e versò olio. 15Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato. 16Quindi partirono da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare a Èfrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. 17Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: “Non temere: anche questa volta avrai un figlio!”. Ormai moribonda, quando stava per esalare l’ultimo respiro, lei lo chiamò Ben-Onì, ma suo padre lo chiamò Beniamino. 19Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Èfrata, cioè Betlemme. Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. È la stele della tomba di Rachele, che esiste ancora oggi.Poi Israele partì e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder. 22Mentre Israele abitava in quel territorio, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere. I figli di Giacobbe furono dodici. 23Figli di Lia: Ruben, il primogenito di Giacobbe, poi Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar e Zàbulon; 24figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino; 25figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali; 26figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe, che gli nacquero in Paddan-Aram. 27Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arbà, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. 28Isacco raggiunse l’età di centoottant’anni. 29Poi Isacco spirò, morì e si riunì ai suoi antenati, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.

Commento

Nel nostro testo al versetto 3 si dice così: Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia ed è stato con me nel cammino che ho percorso. Giacobbe  è angosciato per tutto quello che sta vivendo, ma è interessante vedere come lui dichiara due cose importanti. La prima, Dio nel tempo dell’angoscia mi ha esaudito. La seconda: Dio è stato con me nel cammino che ho percorso. Il vero pastore non è Giacobbe, ma Dio che lo conduce, anche dentro il dramma della moglie Rachele che muore alla nascita di Beniamino e lo conduce anche nel momento della morte del padre Isacco. Ecco perché costruisce un altare a Betel. È il luogo della memoria. È il luogo a cui tornare nel momento della fatica perché lì Dio si è fatto conoscere. Ecco chi è il Dio di Giacobbe! Un Dio che si fa compagno di viaggio, che ti rispetta, ti custodisce e percorre tutte le tue strade (non solo quelle dritte, ma anche le buie e tortuose), che ti raduna dalle tue dispersioni, che ti fa ritornare e attende che tu lo riconosca. La pietra memoriale su cui Giacobbe aveva versato l’olio consacrato si trasforma a questo punto in un “altare” che sancisce l’alleanza, dove il Dio di Giacobbe/Israel è riconosciuto da tutta la famiglia.

Preghiamo

Preghiamo per Marco

2 pensieri su “lunedì 14 Marzo

  1. Elena

    Un Dio compagno di viaggio, è il nostro Dio. Attraversa la vita con noi, ci osserva e ci lascia agire. Ogni tanto si fa sentire dentro il nostro cuore e ci permette di riconciliarci con Lui. Guida i nostri passi e ci fa ardere il cuore con la Sua presenza, ma ci lascia liberi di scrivere, sulle Sue, le pagine delle nostre esistenze. In Lui riposiamo da tutti i nostri affanni e gli affidiamo vita ed amore di chi abita le nostre vite. Dio è Padre e Madre amorevole e giusto e la Sua parola dà senso ai nostri giorni…

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  2. sr Alida

    Così bene espressa nella Parola e nei commenti la compagnia di Dio sul nostro cammino, che chiedo e prego ci faccia ereggere di passo in passo delle stele sugli incontri vissuti con Lui e con i fratelli che il cuore non scordi il Suo amore di Padre… Nelle vicende liete e sofferte del nostro vivere, prego con voi per Marco e per la pace.

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