giovedì 31 maggio

profeta geremia iconaGer 44,20-30                                           

20 Allora così parlò Geremia a tutto il popolo, agli uomini e alle donne e a tutta la gente che gli avevano risposto in quel modo: 21 “Forse che il Signore non si ricorda e non ha più in mente l’incenso che voi bruciavate nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, voi e i vostri padri, i vostri re e i vostri capi e il popolo del paese? 22 Il Signore non ha più potuto sopportare la malvagità delle vostre azioni né le cose abominevoli che avete commesse. Per questo il vostro paese è divenuto un deserto, oggetto di orrore e di esecrazione, senza abitanti, come oggi si vede. 23 Per il fatto che voi avete bruciato incenso e avete peccato contro il Signore, non avete ascoltato la voce del Signore e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi decreti e i suoi statuti, per questo vi è capitata questa sventura, come oggi si vede”. 24 Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: “Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che siete nel paese d’Egitto. 25 Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Voi donne lo avete affermato con la bocca e messo in atto con le vostre mani, affermando: Noi adempiremo tutti i voti che abbiamo fatto di offrire incenso alla Regina del cielo e di offrirle libazioni! Adempite pure i vostri voti e fate pure le vostre libazioni. 26 Tuttavia ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che abitate nel paese di Egitto. Ecco, io giuro per il mio grande nome – dice il Signore – che mai più il mio nome sarà pronunciato in tutto il paese d’Egitto dalla bocca di un uomo di Giuda che possa dire: Per la vita del Signore Dio! 27 Ecco, veglierò su di essi per loro disgrazia e non per loro bene. Tutti gli uomini di Giuda che si trovano nel paese d’Egitto periranno di spada e di fame fino al loro sterminio. 28 Gli scampati dalla spada torneranno dal paese d’Egitto nella terra di Giuda molto scarsi di numero. Tutto il resto di Giuda, coloro che sono andati a dimorare nel paese d’Egitto, sapranno quale parola si avvererà, se la mia o la loro. 29 Questo sarà per voi il segno – dice il Signore – che io vi punirò in questo luogo, perché sappiate che le mie parole si avverano sul serio contro di voi, per vostra disgrazia. 0 Così dice il Signore: Ecco io metterò il faraone Cofrà re di Egitto in mano ai suoi nemici e a coloro che attentano alla sua vita, come ho messo Sedecìa re di Giuda in mano a Nabucodònosor re di Babilonia, suo nemico, che attentava alla sua vita”.

Commento

I testi di questi giorni ci mostrano che il popolo di Dio può talvolta trovare la sua unità nella ribellione a Dio, in parole e azioni malvagie. “Tutti”, uomini e donne, parlano e fanno il male; vogliono fare così. La parola di Dio, la sua visita all’uomo, rompe questa unità, come è stato all’inizio, quando ha disperso le lingue degli uomini che insieme volevano innalzare una torre per raggiungere il cielo. Dio dà a loro un segno che la Sua parola resterà salda, e porterà loro, senza dubbio, il castigo per la loro disobbedienza: anche il re d’Egitto – in cui confidano- verrà messo nelle mani di Nabucodonosor. Se gli uomini ribelli non possono fare altro che rifiutarsi di ascoltare la parola di Dio, come leggevamo ieri (“non vogliamo ascoltare…”), ma non la possono rendere vana; Dio mostra oggi di avere ascoltato le loro trame idolatre, e continua a dare loro la sua parola (insieme a un segno). Non cessa di mostrare agli uomini che desidera avere relazione con loro, e soprattutto che non la loro parola, ma la Sua è salda in eterno, cioè essa sola è potente a dare loro quella salvezza che vanamente sperano di ottenere dalla loro religiosità idolatra, e dalle loro offerte a chi non è il Dio Vivo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli anziani